Inps: Reddito di inclusione per un milione di persone

Il reddito di inclusione(REI) ha riguardato un milione di persone nei primi nove mesi del 2018. Sette richiedenti su 10 risiedono al Sud. Lo rileva l'Inps. Il 10% dei nuclei percettori del reddito di inclusione risulta extracomunitario.

Carta REIIl primo dicembre 2017 è partito il reddito di inclusione(REI), la misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale introdotta dal decreto legislativo n.147 del 15 settembre 2017. Dal 1° gennaio 2018 il REI ha sostituito un’altra misura di contrasto alla povertà, il SIA(Sostegno per l'inclusione attiva). Il reddito di inclusione prevede un beneficio economico erogato attraverso l’attribuzione di una carta prepagata emessa da Poste Italiane SpA ed è subordinata alla valutazione della situazione economica e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Oggi(25 ottobre) l’Inps ha pubblicato l’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione con i dati del periodo gennaio-settembre 2018.

Sono 1.114.896 le persone interessate dalle misure di contrasto alla povertà nei primi nove mesi del 2018 e sette su 10 risiedono al Sud. In totale sono sono coinvolti 379 mila nuclei familiari. Nel mese di luglio 2018 si registra un incremento dei nuovi nuclei beneficiari di REI del 76% rispetto al mese di giugno. La crescita è imputabile a nuclei senza il possesso dei requisiti familiari precedentemente richiesti ai fini della concessione del beneficio. Il 47% dei nuclei beneficiari di reddito di inclusione, che rappresentano oltre il 51% delle persone coinvolte, risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia; a seguire Calabria, Lazio, Lombardia e Puglia coprono un ulteriore 28% dei nuclei e il 27% delle persone coinvolte. Il tasso di inclusione del REI, ovvero il numero di persone coinvolte ogni 10.000 abitanti, risulta nel periodo considerato a livello nazionale pari a 184; raggiunge i valori più alti nelle regioni Sicilia, Campania e Calabria(rispettivamente pari a 540, 517, 389) ed i valori minimi in Friuli Venezia Giulia ed in Trentino Alto Adige(pari in entrambi i casi a 23). Il 10% dei nuclei percettori del reddito di inclusione risulta extracomunitario, per cittadinanza del richiedente la prestazione, e di questi si evidenzia un’incidenza del 30% nelle regioni del Nord. L’importo medio mensile erogato nel periodo gennaio-settembre 2018, pari a 305 euro, risulta variabile a livello territoriale, con un intervallo tra i 239 euro della Valle d'Aosta ai 336 euro per la Campania. Complessivamente le regioni del Sud hanno un valore medio del beneficio più alto di quelle del Nord pari a 53 euro(+20%) e del Centro pari a 37 euro(+13%).

REI non risolve problema povertà

Dal 1° luglio 2018 con l’abrogazione dei requisiti familiari il reddito di inclusione ha assunto pieno carattere di “universalità”. La platea degli aventi diritto si è allargata fino a raggiungere la quota di circa 2,5 milioni d’individui, cioè la metà di quei 5 milioni in povertà assoluta presenti in Italia. Il dato indica la strada ancora da percorrere per approdare alla misura universalistica, estendendo il diritto all’altra metà di poveri oggi ancora scoperta. L’importo medio del REI risulta pari a 305 euro mensili, una somma ancora lontana dal permettere di uscire dalla povertà assoluta, coprendo la distanza tra il reddito disponibile delle famiglie e la soglia di povertà assoluta. Il Piano nazionale lotta alla povertà introdotto dal governo Gentiloni è solo un primo passo che non risolve il problema povertà.

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