Vicenda Afro-Napoli diventa caso nazionale

La Afro-Napoli annuncia che non formalizzerà l’iscrizione al campionato C1 regionale campano. Questa decisione è una sconfitta per lo sport. La vicenda diventa un caso nazionale con l'intervista del giornale "La Stampa" alla calciatrice Titty Astarita.

Titty AstaritaL’esclusione di Titty Astarita dall’Afro-Napoli sta facendo ancora discutere. Per chi non lo sapesse, l’Afro-Napoli è un’associazione sportiva nata a Napoli nel 2009 come progetto di inclusione e integrazione per dare voce a un’Italia multietnica. La Astarita era il capitano della squadra femminile ed è stato esclusa per motivi politici. La calciatrice, infatti, è candidata in una lista civica di centrodestra alle elezioni comunali di Marano. Nella coalizione a sostegno della candidato sindaco Rosario Pezzella c’è pure la lista “Noi con Salvini”. E’ bastato questo per scatenare l’indignazione della dirigenza dell’Afro-Napoli.

L’esclusione razzista ha provocato la protesta delle altre calciatrici della squadra, che si sono rifiutate di scendere in campo nella gara di Coppa Campania. Ieri(16 ottobre), la dirigenza dell’Afro-Napoli annunciato che non formalizzerà l’iscrizione della squadra femminile al campionato C1 regionale campano. Questa decisione rappresenta una sconfitta per lo sport e la libertà di pensiero. Le questioni politiche non dovrebbero entrare nel calcio e non bisognerebbe “cacciare” qualcuno che la pensa in modo diverso. Questo è un precedente che rischia di diffondersi anche in ambito lavorativo, per questo motivo l’associazione sportiva Afro-Napoli va esclusa da tutti i campionati per razzismo. Non sono parole campate in aria. Pietro Spaccaforno, dirigente dell’Afro-Napoli e numero 2 del centro sociale INSURGENCIA, a “Campania Sport” ha dichiarato che non tollera la diversità di pensiero. Questo fa capire che sono pericolosi anche alcuni esponenti dell’estrema sinistra. La vicenda Afro-Napoli è diventato un caso nazionale. La calciatrice Astarita è stata intervista da Giampiero De Luca del giornale “La Stampa”. Si poteva risolvere tutto “cacciando” la calciatrice al termine della stagione come fanno tutte le società quando hanno dei problemi con i propri tesserati, invece quei “cervelloni” vicino ai centri sociali hanno preferito fare una discriminazione a stagione in corso. E’ così una semplice calciatrice candidata si è assicurata i voti per essere eletta alle prossime elezioni. Non c’è che dire, quelli dei centri sociali continuano ad essere dei fessi pericolosi.

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