Salvini prosegue linea Renzi sui termovalorizzatori

"Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo. E senza ceppa". Lo ha detto Matteo Salvini. Il ministro prosegue la linea Renzi del decreto Sblocca Italia, che prevedeva quattro termovalorizzatori in Campania.

Il termovalorizzatore di Amager BakkeLa visita di Matteo Salvini a Napoli ha scatenato nuovamente il dibattito sui termovalorizzatori. Il ministro dell’Interno afferma che sono essenziali per superare definitivamente l’emergenza rifiuti. “Ho trascorso la giornata a Napoli, tutti erano molto preoccupati per la salute. No agli inceneritori? Devi fare delle strutture. Con la differenziata sei indietro. Chi dice sempre e solo dei no provoca roghi tossici e malattie”. Questo è quello che ha detto Salvini prima della registrazione di “Nemo-Nessuno escluso”. Nel mese di ottobre 2018 la percentuale di raccolta differenziata a Napoli ha superato il 38%.

E’ strano che il leghista parli di termovalorizzatori e menzioni il problema salute dopo la visita a Napoli. I cittadini della Terra dei Fuochi sono preoccupati per i roghi di rifiuti tossici, non certo per la spazzatura urbana accumulata per strada. Giusto per chiarire, i termovalorizzatori non risolvono questo problema, visto che sono destinati a bruciare solo rifiuti urbani. Il ministro Salvini ha dichiarato: “Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo. E senza ceppa”. Il leghista prosegue la linea Renzi sui termovalorizzatori. Il decreto “Sblocca Italia” del 2014, infatti, prevedeva cinque discariche(Napoli-Chiaiano, Pozzuoli, Caserta-Ferrandelle, Battipaglia e Serra Arenosa) e quattro termovalorizzatori(Salerno, Oliveto Citra, Ponticelli e Pignataro Maggiore) in Campania. Gli inceneritori avevano un senso una decina di anni fa, oggi sono un metodo superato. La direttiva europea approvata il 24 maggio 2012 pone come obiettivo “la necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero e di abolire progressivamente l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili”. Questo entro il 2020. Che senso ha buttare soldi per altri termovalorizzatori? In Campania c’è bisogno di impianti di compostaggio per completare il virtuoso ciclo dei rifiuti urbani in Regione, oggi già a un buon livello e superiore in termini di raccolta differenziata(tranne Napoli) per esempio alla Toscana(55% vs 51%).

Il termovalorizzatore di Amager Bakke

Nel 2017 in Danimarca è entrato in funzione il termovalorizzatore di Amager Bakke a Copenhagen. Non si tratta solo di un gigantesco centro in grado di smaltire rifiuti organici e produrre energia, ma anche di una struttura studiata per offrire alla popolazione cittadina servizi e spazi comuni. Il mese prossimo sulla sommità della struttura verrà inaugurata la pista artificiale di sci che in estate si trasforma in pista di pattinaggio. Il termovalorizzatore di Amager Bakke è costato 670 milioni di dollari ed è in grado di bruciare circa 400 mila tonnellate di rifiuti, sufficienti per scaldare oltre 150 mila abitazioni e soddisfare la richiesta di energia elettrica di più di 60 mila famiglie. Secondo le autorità locali dalla sua ciminiera esce solo vapore acqueo. I filtri trattengono tutte le polveri e i fumi.

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