Reddito di cittadinanza diventa regalo per imprese

Il reddito di cittadinanza destinato ai poveri rischia di diventare l'ennesimo regalo alle imprese. Nelle bozze del decreto attuativo non convince l’obbligo di accettare un lavoro in qualsiasi zona d’Italia.

Reddito di cittadinanzaIl fondo destinato al reddito di cittadinanza sarà di 6,7 miliardi di euro nel 2019 e dovrebbe servire per aiutare 1,43 milioni di famiglie in povertà, corrispondenti a 4,3 milioni di persone. La norma voluta dal Movimento 5 Stelle rischia diventare l’ennesimo regalo alle imprese. Nelle bozze del decreto attuativo non convince l’obbligo di accettare un lavoro in qualsiasi zona d’Italia. Ma andiamo con ordine.

I beneficiari del reddito di cittadinanza potranno rifiutare la prima offerta di lavoro del centro per l’impiego o dell’agenzia a cui si iscrivono se il posto dista più di 100 chilometri da casa. E anche la seconda, se la distanza da percorrere supera i 250 chilometri. A partire dalla terza offerta e dopo un anno di fruizione del reddito, invece, bisognerà essere disponibili a spostarsi in qualsiasi zona d’Italia. Questo è il percorso nei primi 18 mesi. Chi tornerà a fare richiesta del sussidio dovrà a quel punto accettare in ogni caso le offerte di lavoro lontano da casa. Saranno esentati solo i disoccupati con figli disabili. Come compensazione per le spese di trasferimento, si continuerà a ricevere il beneficio per tre mesi dall’inizio del nuovo impiego. Una domanda sorge spontanea: c’era bisogno del reddito di cittadinanza per trovare un lavoro a migliaia di chilometri dalla città di residenza? Un poveraccio accetterà l’impiego lontano da casa e lavorerà giusto tre mesi, poi quando non ci sarà più l’extra sarà costretto a farsi licenziare.

Questa norma favorisce per l’ennesima volta il Nord, le cui imprese potranno contare su una manodopera a basso costo proveniente dal Sud e su un contributo pari alla differenza tra 18 mesi di reddito e quelli già usufruiti dal beneficiario. Inoltre, l’azienda avrà un contributo dopo nel caso in cui stipuli un patto di formazione con il beneficiario del reddito. Con la mobilità del disoccupato si arricchiranno anche i proprietari di casa grazie al fitto esoso che chiederanno al poveraccio che arriva dal Mezzogiorno. E pensare che, inizialmente, il reddito di cittadinanza era stato pensato per occupare i disoccupati a fare lavori di pubblica utilità. Il M5S rischia di perdere tanti voti con questo ennesimo regalo alle imprese. Nelle bozze del decreto attuativo, oltre al criterio della congruità “territoriale”, è previsto la compatibilità tra l’offerta e le competenze ed esperienze del disoccupato. In poche parole non ti possono sbattere a chilometri di distanza per fare un lavoro in cui non ha competenza e esperienza.

Reddito di cittadinanza requisiti per ottenerlo

Per chiedere il reddito di cittadinanza bisognerà avere un valore massimo ISEE di 9.360 euro e non possedere immobili per più di 30 mila. Non viene considerata la prima casa. Nel reddito di cittadinanza si considererà anche il valore del reddito familiare che dovrà essere inferiore alla soglia di 6.000 euro annui(per un single) incrementata secondo una scala di equivalenza(0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi 12.600 euro). Il beneficio sarà al massimo di 500 euro mensili per un single, che crescono fino a 900 euro per due adulti e due minorenni e arrivano a 1.050 euro per famiglie con tre adulti e due minorenni. Il contributo verrà caricato sul bancomat e ci sarà un monitoraggio degli acquisti. Ma vediamo, nello specifico, a chi spetterà e quali saranno i requisiti per ottenere e mantenere il reddito di cittadinanza.

  • Aver compiuto la maggiore età.
  • Essere disoccupati o inoccupati.
  • Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’Istat.
  • Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.
  • Essere residenti in Italia da almeno 10 anni.
  • Iscriversi a un centro per l’impiego.
  • Dedicare 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili.
  • Frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale.
  • Accettare una delle prime tre offerte di lavoro ricevute.
  • Comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito.

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