Migrante muore nella baraccopoli di San Ferdinando

Nuovo incendio nella baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Morto un giovane migrante del Senegal. Nei mesi scorsi già altri extracomunitari erano morti in incidenti simili. Il ministro Salvini annuncia lo sgombero.

Rogo nella baraccopoli di San FerdinandoUna nuova tragedia nella baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Il ghetto da anni ospita i braccianti migranti della Piana di Gioia Tauro. Un rogo è costato la vita al 29enne Al Moussa Ba. Il migrante era originario del Senegal. La vittima, nel 2015, secondo quanto rende noto la questura, aveva ottenuto la concessione della protezione umanitaria dalla commissione territoriale di Trapani. Nel pomeriggio una fiaccolata partirà dalla baraccopoli verso il municipio.

Le fiamme sono partite dalla parte iniziale del campo e in pochi minuti hanno distrutto una trentina di baracche. Il fuoco probabilmente era uno dei tanti accesi dai migranti per scaldarsi. Nella stessa baraccopoli, in cui vivono decine di migranti occupati nella raccolta di agrumi della zona, a dicembre scorso morì un 18enne del Gambia e un anno fa una 26enne nigeriana. Al Moussa Ba aveva un permesso di soggiorno, sempre per motivi umanitari, scaduto nel marzo del 2018, non rinnovato per mancata presentazione della documentazione. Era stato arrestato dal commissariato di Gioia Tauro il 31 dicembre 2018, per reati in materia di stupefacenti(detenzione ai fini di spaccio di hashish). Era stato scarcerato il 16 gennaio 2019, dopo la convalida dell’arresto.

La crociata contro le baraccopoli di Salvini

Matteo Salvini vuole fare una crociata contro le baraccopoli presenti in Italia. Il ministro dell’Interno ha dichiarato: “Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando. L’avevamo promesso e lo faremo, anche perché illegalità e degrado provocano tragedie come quella di poche ore fa”.  Per gli extracomunitari di San Ferdinando con protezione internazionale erano stati messi a disposizione 133 posti nei progetti Sprar, ma hanno aderito solo otto migranti del Mali. Il ministro Salvini ha aggiunto: “Anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalità”. L’accoglienza indiscriminata degli ultimi anni ha causato la nascita di numerosi campi abusivi, che hanno condizioni igienico-sanitarie precarie come quelli in cui risiedono i Rom. Questa ennesima tragedia è una sconfitta della cosiddetta sinistra, ultimamente troppo distratta a difendere il business dei trafficanti di uomini. Che senso ha salvare migranti in mare per poi farli morire bruciati in una baracca? La sinistra deve battersi per garantire una sistemazione adeguata a tutti i poveracci. I campi abusivi sono uno schiaffo alla civiltà.

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