Partito Democratico in rosso

Il Partito Democratico ha il bilancio in rosso. Dieci parlamentari non hanno versato al partito 1.500 euro al mese previsti dal regolamento interno del PD. Tra chi non versa i contributi anche Delrio, Orlando e Richetti.

Partito Democratico in rossoIl Partito Democratico vede rosso. Non è il titolo di un film, ma la situazione attuale delle casse del PD. Ogni eletto tra le file del Partito Democratico, secondo il regolamento interno, è tenuto a versare al partito 1.500 euro al mese, oltre ai 10 mila euro una tantum al momento dell’elezione. Alcuni parlamentari democratici stanno copiando Piero Grasso, che dal 2013 al 2017 non versò la quota mensile al partito. Alla fine l’attuale senatore del gruppo Misto è stato condannato a pagare 83.250 euro al PD.

La vicenda dell’ex magistrato non ha intimorito gli attuali parlamentari del Partito Democratico: dall’inizio della XVIII legislatura, decine tra deputati e senatori hanno versato solo qualche spicciolo o addirittura niente nelle casse del partito. Il “Corriere della Sera” scrive: “Al Nazareno, in meno di dieci mesi, hanno contato un ammanco di circa 460 mila euro”. Un rosso che mette a rischio anche i gazebo per le primarie. 1.500 euro al mese sono una cifra irrisoria, se si pensa che gli stipendi dei parlamentari oscillano tra i 12 e i 15 mila euro al mese. Tra i morosi spiccano i nomi dei deputati Graziano Delrio e Andrea Orlando e del senatore Matteo Richetti. In totale sono venuti filtrati dieci nomi di parlamentari non in regola con il PD in questa legislatura, ma l’elenco sarebbe assai più lungo. I soldi versati al partito servono anche per finanziare un fondo a sostegno dei 180 dipendenti del Nazareno, in cassa integrazione da tempo. Non è la prima volta, negli ultimi tre anni, che il Partito Democratico si trova a fronteggiare ammanchi del genere. Nel giugno scorso, dopo aver chiuso il bilancio, dal Nazareno partirono 60 decreti ingiuntivi verso altrettanti parlamentari.

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