Arrestati presidente e amministratore delegato BluTec per Termini Imerese

La Guardia di Finanza ha arrestato il presidente e lʼamministratore delegato di BluTec per lʼaffare dell'impianto di Termini Imerese. Sono accusati di malversazione ai danni dello Stato. Il “caso” BluTec può essere considerato una Cassa del Mezzogiorno 2.0.

Ingresso stabilimento BluTecLa Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato il presidente e l’amministratore delegato di BluTec, la società che ha rilevato l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. I due, Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, sono accusati di malversazione ai danni dello Stato. Il presidente e l’amministratore delegato sono stati posti agli arresti domiciliari.

L’indagine della Procura della Repubblica di Termini riguarda i finanziamenti statali per la riapertura dello stabilimento di di Termini Imerese dove l’azienda avrebbe dovuto produrre auto elettriche. BluTec avrebbe distratto 16 milioni di euro, parte dei 21 milioni di euro di finanziamento ricevuti da Invitalia¹ per il rilancio dello stabilimento di Termini Imerese. I soldi sarebbero stati impiegati in altri impianti per l’acquisto di beni, come ad esempio un software. Per questo motivo è stato disposto anche un decreto di sequestro preventivo del complesso aziendale e di quote sociali e beni per 16 milioni e 516 mila euro. Controlli della Guardia di Finanzia nella sede centrale BluTec di Rivoli(Torino), posta sotto sequestro, come in tutte le unità locali, Termini Imerese compresa.

Caso BluTec può essere considerato una Cassa del Mezzogiorno 2.0

BluTec è una società del gruppo Metec Stola del torinese Ginatta, vicino alla famiglia Agnelli. Nel 2015 rileva l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese per produrre componentistica per auto ibride ed elettriche. L’accordo di finanziamento con Invitalia fu firmato in una settimana. Nel 2016 arriva il primo assegno da 20 milioni di euro di soldi pubblici. L’azienda BluTec aveva presentato un piano di rilancio che prevedeva di reintegrare l’intera forza lavoro(700 persone) dell’impianto di Termini Imerese entro la fine del 2019, riportando in fabbrica 400 lavoratori già nel 2017. In realtà poi le cose sono andate diversamente. Fino ad oggi erano stati assunti 130 operai ex Fiat impiegati in progetti di formazione, mentre gli altri 570 sono ancora in cassa integrazione. La mancata attuazione del piano di rilancio dell’impianto di Termini Imerese ha convinto Invitalia alla revoca del finanziamento nell’aprile del 2018. A tutt’oggi le procedure di restituzione dei soldi pubblici non sono state ancora avviate. Il “caso” BluTec può essere considerato una Cassa del Mezzogiorno 2.0: soldi pubblici destinati al Sud finite nelle mani degli imprenditori del Nord.

¹ Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., è una società per azioni italiana partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia.

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