Whirlpool chiude stabilimento a Napoli

Il Piano industriale Italia 2019-2021 di Whirpool prevede la cessione del ramo d’azienda dello stabilimento di Napoli. A rischio 430 posti di lavoro. Proclamato lo sciopero dei dipendenti in tutta Italia.

Stabilimento Whirpool di NapoliA Napoli rischia di aprirsi una vertenza Whirlpool EMEA. La multinazionale ha comunicato che intende cedere il ramo d’azienda dello stabilimento di via Argine. Whirpool ha fatto questo annuncio durante un incontro a Roma con i rappresentanti dei sindacati per un aggiornamento sul Piano industriale Italia 2019-2021. Secondo quanto riferito dai vertici aziendali la profittabilità del sito di Napoli, nonostante gli investimenti che in questi anni sono di circa 70 milioni, resta sotto la media del gruppo e quindi non più sostenibile.

Cosa significa cessione del ramo d’azienda? Che l’attività del sito dovrebbe passare ad una società terza in grado di garantire la continuità industriale. Questo solo sulla carta. Il passato insegna che la cessione del ramo d’azienda significa quasi sempre chiusura dello stabilimento dopo pochi mesi. Nel sito di via Argine lavorano 430 persone. Immediata la proclamazione di uno sciopero dei lavoratori in tutti i siti italiani del gruppo Whirlpool. Lo scorso ottobre, l’azienda ha sottoscritto al Mise un piano industriale che prevedeva investimenti fino al 2021 e l’aumento di ore di lavoro nello stabilimento di Napoli e in quello di Carinaro. Sette mesi dopo arriva questo cambio di programma.

L’annuncio della chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli ha provocato la reazione dei sindacati. “Napoli tradita da Whirlpool. Solo a ottobre scorso, con un accordo quadro sottoscritto in sede ministeriale, quindi con l’impegno anche del ministro Di Maio, Whirlpool aveva dato garanzie di investimenti e salvaguardia dell’occupazione in tutti gli stabilimenti del gruppo”. E’ quello che ha dichiarato la Fiom-Cgil. Convocato per martedì 4 giugno 2019, presso il ministero dello Sviluppo economico, l'incontro dei sindacati con il ministro Luigi Di Maio. La chiusura dello stabilimento Whirlpoool è una cosa gravissima. La città di Napoli non può permettersi la perdita di 430 posti di lavoro, non può farlo dopo che l’azienda ha sottoscritto l’accordo al Mise sette mesi fa.

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