Imprenditore non trova baristi per colpa del reddito di cittadinanza

A Napoli un imprenditore si lamenta di non riuscire a trovare baristi disposti a lavorare per 10 ore al giorno. La colpa sarebbe del reddito di cittadinanza. La verità però è un'altra.

Bar la briocheriaHai una nuova attività? Vuoi farti un po’ di pubblicità senza pagare un centesimo? Chiama “Il Mattino” per avere visibilità mediatica. Basta che affermi di avere difficoltà a trovare personale che lavora per 800 euro mensili. Il noto quotidiano di Napoli ha pubblicato un’intervista al titolare di un bar in una zona benestante della città. L’imprenditore cerca baristi per la sua attività commerciale ma fino ad oggi non ha trovato nessuno per colpa del reddito di cittadinanza. Una scusa già utilizzata dal sindaco di Gabicce la scorsa settimana.

Siamo passati da “i giovani non vogliono fare lavori umili” a “la gente preferisce il sussidio del reddito di cittadinanza ad un lavoro”. In questo caso però si capisce il motivo per cui il titolare del bar non trova personale, basta leggere tutta l’intervista. Il titolare ha dichiarato: “Negli ultimi cinque mesi si sono licenziate tre persone, due solo nell’ultima settimana. Non posso pretendere laurea, ma ho sempre puntato su persone che abbiano già lavorato altrove per qualche anno”. In poche parole cerca baristi con esperienza, tenetelo a mente per il resto dell’articolo. L’imprenditore afferma di aver pubblicato l’annuncio di ricerca personale sulla pagina Facebook del bar, ma l’unico post che ho trovato sull’argomento risale al 15 maggio 2017. Si è rivolto pure a siti specializzati ed è riuscito a fare il colloquio con sette aspiranti baristi. Alla fine non ha fatto assunzioni perché nessuno ha accettato il lavoro. Il motivo?

Lo dice l’imprenditore: “Non l’hanno detto ma il sospetto che aspirassero al reddito di cittadinanza viene, anche perché in passato non ho mai avuto questo problema”. Il titolare offre un contratto “regolare”(così dice lui) da 800 euro al mese per lavorare dalle 6.30 alle 16.30 o dalle 14.30 alle 20.30. Vuole baristi con esperienza e vuole dargli uno stipendio da fame. E ci credo che nessuno lo prende in considerazione, a parte la giornalista “amica” de “Il Mattino”. Stipendio basso? Ecco la risposta dell’imprenditore: “Nel nostro mestiere, si sa, contano molto le mance. Calcolando anche quelle si arriva anche a 1.200 euro al mese. Ma forse, se c’è la possibilità di intascare un po’ di meno senza lavorare, qualcuno ha la tentazione di lasciar perdere”. Non è la prima volta che “Il Mattino” pubblica il piagnisteo di un imprenditore. Ci rendiamo conto a che punto basso è arrivata la stampa? Invece di vergognarsi dei stipendi bassi percepiti dai lavoratori, affermano che il problema sono i 700 euro del reddito di cittadinanza. Il mondo all’incontrario. Gli stipendi da fame sono il problema, non il sussidio del reddito di cittadinanza.

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