UNICEF: 1,9 milioni di bambini via dalle scuole

In Africa più di 1,9 milioni di bambini sono stati costretti a lasciare la scuola per l'aumento degli attacchi e delle minacce di violenza contro l'istruzione. E' l'allarme lanciato dall'UNICEF.

Una scuola in AfricaIstruzione sotto attacco in Africa. Più di 1,9 milioni di bambini sono stati costretti a lasciare la scuola in Africa occidentale e centrale a causa dell’aumento degli attacchi e delle minacce di violenza contro l’istruzione in tutta la regione. E’ quello che emerge dal nuovo rapporto UNICEF sull’Africa. Al giugno 2019, sono 9.272 le scuole chiuse in Burkina Faso, Camerun, Ciad, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Mali, Niger e Nigeria a causa dell’insicurezza, il triplo del numero registrato alla fine del 2017.

Nel 2018 l’UNICEF ha speso 3,4 miliardi di dollari per distribuire beni e servizi in 150 Paesi in via di sviluppo, per aiutare milioni di bambini a vivere e crescere meglio e per soccorrerli nelle emergenze umanitarie. I bambini che vivono nelle aree di conflitto dell’Africa occidentale e centrale rappresentano 1 bambino su 4 in tutto il mondo che ha bisogno di sostegno umanitario, compresa l’istruzione e altri servizi critici per l’apprendimento. Tuttavia, al 12 agosto 2019 si registrava un deficit di fondi pari al 72% per portare avanti i programmi a sostegno di questi bambini. Di seguito le linee guida del rapporto UNICEF:

  • Gli Stati devono proteggere l’istruzione, appoggiare ed  attuare la Dichiarazione sulle scuole sicure.
  • L’insegnamento e l’apprendimento devono essere orientati a costruire la pace e sostenere l’istruzione delle bambine.
  • Tutti i bambini, compresi i bambini rifugiati, migranti e sfollati, devono essere in grado di continuare ad apprendere.
  • I genitori e le comunità devono essere partner essenziali per garantire che i bambini, specialmente le ragazze, abbiano accesso ad un’istruzione di qualità.
  • I governi donatori devono impegnarsi in finanziamenti pluriennali e flessibili per sostenere l’istruzione nelle emergenze e creare collegamenti con la programmazione nell’istruzione a lungo termine.

Commenti