Expo 58

Di Jonathan Coe e pubblicato da Feltrinelli, "Expo 58" è un libro ambientato a Bruxelles durante l’Exposition universelle et internationale del 1958, quando la tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico era al culmine.

Expo 58Expo 58” è un libro di Jonathan Coe e pubblicato da Feltrinelli. Lo scrittore è nato a Birmingham nel 1961, si è laureato a Cambridge e a Warwick, vive a Londra. Ha scritto le biografie di Humphrey Bogart, James Stewart e B.S. Johnson oltre a numerosi romanzi. Nel 2012 è stato insignito del titolo di duca di Prunes dal sovrano del Regno di Redonda. “Expo 58” è il ventiduesimo libro di Jonathan Coe ed è stato pubblicato nel 2013.

Gran parte del libro è ambientato a Bruxelles durante l’Exposition universelle et internationale(Expo) del 1958. Questo fu il primo evento del genere fatto dopo la Seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al culmine. In piena Guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d’intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Thomas Foley è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra inviato a Bruxelles per gestire il club Britannia nel padiglione inglese. Il povero britannico di origine belga si trova catapultato al centro di un intrigo internazionale.

Il libro è scritto bene e la lettura è scorrevole. La prima parte ci introduce i personaggi e la storia e fa da preparazione alla seconda. Nelle restanti 140 pagine si entra nel vivo della narrazione con alcune situazioni intrigate. Jonathan Coe riesce a farci comprendere sia l’importanza politica dell’Expo del 1958, che a farcela immaginare con vividezza, attraverso descrizioni mai esageratamente lunghe, ma attente al dettaglio. Si vede che lo scrittore deve aver fatto un po’ di ricerche sulla Bruxelles dell’Expo 1958. Il protagonista Thomas Foley si trova immerso nel bel mezzo di una spy-story, e qui i riferimenti ai romanzi di Ian Fleming sono evidenti. La stessa conclusione riserva un sorprendente colpo di scena. L’idea narrativa portante di “Expo 58” è stimolante e viene sviluppata abilmente, condita con un pizzico di ironia e con personaggi azzeccati. La parte finale tuttavia perde un po’ di ritmo e risulta deludente rispetto alle attese.

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