Quanto costa l’Unione Europea all’Italia?

L’Unione Europea non stampa soldi, ma si tiene in piedi grazie ai contributi versati dai Paesi membri. Quanto costa l'Unione Europea all'Italia? Nel 2018 il nostro Paese ha registrato un saldo netto negativo di circa 6,87 miliardi. Il rosso dell’anno scorso non è stato un fatto isolato.

Unione EuropeaL’Unione Europea non stampa soldi, ma si tiene in piedi grazie alle tasse pagate dai cittadini europei. I contributi UE versati dall’Italia sono un guadagno a perdere, una sorte di tangente legalizzata. Immaginate ad un gruppo di imprenditori che formano un consorzio in cui ognuno versa una quota annuale, ma non tutti ci guadagnano. L’imprenditore che ci rimette uscirebbe subito dal consorzio. L’Italia è come l’imprenditore che perde soldi, visto che è un contributore netto.

Una domanda sorge spontanea: quanto costa l’Unione Europea all’Italia? Nel 2018 l’Italia ha versato all’UE 15,75 miliardi di contributi e ha avuto indietro soltanto 8,88 miliardi. Il nostro Paese ha quindi registrato un saldo netto negativo di circa 6,87 miliardi. Il rosso dell’anno scorso non è stato un fatto isolato. Dal 2000 ad oggi l’Italia è sempre stata un contributore netto. All’inizio del secolo l’Unione Europea costava poco più di un miliardo all’anno, ora la cifra svanita in UE è diventata insostenibile. Nel 2014 l’Italia ha registrato la cifra più alta di contributi versati all’UE con 17,1 miliardi di euro, ma la perdita più costosa è del 2011 con un rosso di 7,6 miliardi di euro. Il 2017 è il secondo peggiore anno in termini di soldi “regalati” all’Unione Europea.

L’Italia, tra il 2000 e il 2018, ha versato all’UE 275,1 miliardi di euro, ricevendone “solo” 179,3: il saldo negativo registrato è di 95,7 miliardi. Questo significa che negli ultimi 19 anni restare in UE ci è costato in media 5 miliardi di euro ogni anno. Questa cifra fa capire che i contributi UE sono un spreco di risorse pubbliche per tenere in piedi l’ennesimo carrozzone burocratico. I soldi buttati per l’Unione Europea potevano essere utilizzati nel nostro Paese per investimenti pubblici o il trasporto pubblico, invece sono finiti in altri Paesi. La Polonia ha utilizzato i fondi UE per costruire strade, ponti e linee ferroviarie e per rinnovare il parco mezzi del trasporto pubblico locale e riqualificare i quartieri periferici. Nel 2016 i polacchi hanno venduto alla Regione Campania 23 autobus con 600 mila chilometri. Capite come stiamo messi in Italia? Di seguito i contributi UE dell’Italia dal 2000 al 2018(valori in milioni di euro).

Anno Versamenti Accrediti Differenza
2000 11.014 9.915 -1.099
2001 11.600 7.869 -3.731
2002 11.306 7.809 -3.497
2003 12.448 10.195 -2.253
2004 13.040 9.559 -3.481
2005 14.130 9.832 -4.298
2006 13.950 10.021 -3.929
2007 13.842 10.127 -3.715
2008 15.266 9.245 -5.981
2009 15.007 7.782 -7.225
2010 14.889 8.350 -6.539
2011 16.215 8.545 -7.670
2012 15.973 9.769 -6.204
2013 17.150 11.904 -5.246
2014 17.188 9.882 -7.306
2015 16.180 11.450 -4.730
2016 14.776 10.076 -4.700
2017 15.451 8.137 -7.314
2018 15.757 8.885 -6.872
Totale 275.182 179.352 -95.790

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