Il caso dei lavoratori CAF Italia

233 lavoratori di CAF Italia sono stati licenziati quattro mesi dopo la firma del contratto. Il gruppo spagnolo aveva vinto un bando europeo per la manutenzione preventiva e correttiva degli ETR 500 di Trenitalia.

ETR 500 di TrenitaliaFirmare un contratto e ritrovarsi senza lavoro dopo pochi mesi. E’ l’incredibile caso dei 233 lavoratori di CAF Italia, una società appartenente al gruppo spagnolo Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles. Questo nome non è nuovo per i cittadini di Napoli. Il motivo? CAF sta costruendo i nuovi treni della Linea 1 in Spagna. Nel dicembre 2018 la stessa azienda ha vinto un bando europeo per la manutenzione preventiva e correttiva degli ETR 500 di Trenitalia. CAF Italia si era impegnata a reclutare nuove maestranze dopo essersi aggiudicata l’appalto. E’ così ha fatto.

Lo scorso giugno la società ha assunto 244 lavoratori a tempo indeterminato, di cui ben 123 solo a Napoli. In cinque mesi gli operai non hanno mai messo piede sugli ETR 500 di Trenitalia, pur ricevendo regolarmente lo stipendio e perfino i buoni pasto. Pochi giorni fa CAF Italia ha annunciato il licenziamento di 233 lavoratori su tutto il territorio nazionale. Cosa è successo? Hitachi Rail Italia, società che si era classificata seconda, ha fatto ricorso perché riteneva che la vincitrice non avesse i requisiti. I primi due gradi di giudizio danno torto a Hitachi Rail Italia, poi una sentenza del Tar del Lazio ha dato ragione a chi è arrivata seconda. Per effetto di questa sentenza il contratto stipulato tra Trenitalia e CAF Italia non è più valido. Il gruppo spagnolo aveva avuto gli stessi problemi anche nel bando per la costruzione dei treni della Linea 1 di Napoli. La Firema, seconda nella gara di appalto, aveva presentato il ricorso. La vicenda giudiziaria si è conclusa nel 2017 con la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla vincitrice dell’appalto.

Il caso dell’appalto degli ETR 500 ha una conclusione diversa. Il Tribunale Amministrativo del Lazio rileva che, secondo quanto scritto nel regolamento della gara d’appalto, la società CAF Italia avrebbe dovuto avere nei suoi ranghi le figure professionali necessarie a gestire il servizio già al momento della presentazione dell’offerta e non dichiarare che le avrebbe assunte in seguito all’eventuale aggiudicazione della commessa. Per questo motivo il contratto stipulato tra Trenitalia e CAF Italia non è più valido. La manutenzione preventiva e correttiva degli ETR 500 ritorna a Hitachi Rail Italia, una società che già deteneva la commessa con Sitav. Alcuni ex dipendenti Hitachi erano passati al gruppo spagnolo per continuare a lavorare. Ora si ritrovano disoccupati e senza il diritto agli ammortizzatori sociali. Il caso dei lavoratori di CAF Italia fa capire che c’è qualcosa che non funziona nei bandi europei e nella giustizia italiana.

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