Ancelotti esonerato dal Napoli

Carlo Ancelotti non è più l’allenatore del Napoli. L'esonero era inevitabile, visto i pessimi risultati ottenuti nell'anno solare 2019. L'allenatore di Reggiolo lascia disastri. Il compito per Rino Gattuso non sarà semplice.

Carlo AncelottiCarlo Ancelotti non è più l’allenatore del Napoli. L’esonero è arrivato con un tweet sul profilo ufficiale della società dopo la vittoria contro il Genk nell’ultima gara del girone di Champions League. Il Napoli si è qualificato per gli ottavi, ma non sarà guidato da Ancelotti. Il nuovo allenatore è Rino Gattuso, un altro ex Milan. I tifosi già fanno gli scongiuri, visto i precedenti non entusiasmanti con Roberto Donadoni e Ancelotti.

L’allenatore di Reggiolo paga la media da retrocessione delle ultime sette gare di campionato. I problemi però partono dall’inizio del 2019. Ancelotti nella prima parte della passata stagione aveva fatto bene, chiudendo il girone d’andata al secondo posto con 44 punti(terzo miglior score di sempre). Il girone di Champions League non era stato superato per “colpa” della gran parata di Allison su Milik. I guai iniziano nel 2019. In Coppa Italia contro il Milan arriva il primo fallimento della gestione Ancelotti. La squadra esce fuori dalla competizione senza fare un tiro in porta. Nel mercato di gennaio la società cede Rog in prestito e vende il capitano Hamsik. Il Napoli si ritrova con solo 4 centrocampisti in rosa, ma Ancelotti non batte ciglio. A marzo si fa male Diawara e il Napoli va in emergenza a centrocampo. Restano solo tre centrocampisti per due posti, di cui due giocano anche nel ruolo di esterno sinistro. Il risultato? Il Napoli esce fuori dall'Europa League contro l'Arsenal senza fa un tiro in porta. In campionato le cose vanno peggio. Alla 26esima giornata la squadra di Ancelotti perde lo scontro diretto con la Juventus e si ritrova a 16 punti dalla vetta. Il Napoli chiude il campionato al secondo posto, ma nel girone di ritorno è sesto con soli 35 punti. Questo era un chiaro segnale che le cose non stavano andando bene.

La società decide di proseguire con Ancelotti senza fare una rivoluzione della rosa. Non vengono ceduti Insigne e altri calciatori non adatti al 4-4-2. L’allenatore di Reggiolo fa perdere tre mesi alla società appresso a James Rodriguez, un calciatore che non serviva al Napoli. A centrocampo si resta con 4 centrocampisti per due posti. La nuova stagione parte da Dimaro e l’allenatore di Reggiolo dichiara in pompa magna che il Napoli è da scudetto. Nelle prime cinque giornate la squadra azzurra colleziona due sconfitte e il sogno tricolore svanisce subito. In Champions League le cose vanno bene nonostante il pareggio in casa del modesto Genk. Si arriva al 5 novembre 2019, la fatidica notte della rivolta dei calciatori contro il ritiro imposto dalla società. Ancelotti decide di non schierarsi e va a Castelvolturno come se nulla fosse. Quella sera l’allenatore di Reggiolo ha perso la squadra. Le cose precipitano in campionato: dopo 15 giornate il Napoli ha solo 21 punti e non vince da sette gare. Ancelotti ha eguagliato il record negativo di punti in Serie A dell’era De Laurentiis. Il fallimento è certificato dai risultati nell’anno solare 2019: nelle 34 gare disputate il Napoli ha raccolto 56 punti su 102 disponibili. La media punti è 1,64 punti a partita. Troppo poco per una società che punta a stare stabilmente tra le prime quattro. Ancelotti ha lasciato disastri, considerando ciò che aveva ereditato da Sarri. Il compito per Gattuso non sarà semplice.

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