Eurispes: Centro-Nord ha sottratto 840 miliardi al Sud

Dal 2000 al 2017 il Centro-Nord ha sottratto 840 miliardi di euro al Sud. E' quello che emerge dal 32esimo “Rapporto Italia” di Eurispes. Il PIL del Nord dipende dalla vendita dei prodotti al Sud.

32esimo Rapporto ItaliaDall’Unità d’Italia ad oggi media e leghisti descrivono il Sud come la sanguisuga del resto del Paese. Questa è una spudorata menzogna, confermata oggi(31 gennaio) dal 32esimo “Rapporto Italia” pubblicato dall’Eurispes. Il Centro-Nord ha sottratto 840 miliardi di euro al Sud. Nel 2018 il PIL del Sud è cresciuto dello 0,6%, rispetto allo 0,9% del Centro-Nord. Quanto lo Stato destina alle due diverse parti del Paese in termini di spesa pubblica allargata? Nel 2016 lo Stato italiano ha speso 15.062 euro pro capite al Centro-Nord e 12.040 euro pro capite al Meridione. In altre parole, ciascun cittadino meridionale ha ricevuto in media 3.022 euro in meno rispetto a un suo connazionale residente al Centro-Nord.

Nel 2017, si rileva un’ulteriore diminuzione della spesa pubblica al Sud, che arriva a 11.939(-0,8)%, mentre al Centro-Nord si riscontra un aumento dell’1,6%(da 15.062 a 15.297 euro). In questo modo, la differenza di spesa pubblica fra Centro-Nord e Mezzogiorno arriva ad assumere un valore di 3.358 euro pro capite. Dal 2000 al 2017 le otto regioni meridionali occupano i posti più bassi della classifica per distribuzione della spesa pubblica.  Per contro, tutte le Regioni del Nord Italia si vedono irrorate dallo Stato di un quantitativo di spesa annua nettamente superiore alla media nazionale. Al primo posto la Valle d’Aosta, che riceve in media ogni anno 27.874 euro per ogni cittadino; la spesa annua in assoluto più bassa è la Calabria(9.761 euro pro capite). Il valore medio di differenza della spesa pubblica fra Centro-Nord e Sud è di circa 3.482 euro pro capite. In sostanza, emerge una realtà dei fatti ben diversa rispetto a quanto diffuso nell’immaginario collettivo che vorrebbe un Sud “inondato” di una quantità immane di risorse finanziarie pubbliche, sottratte per contro al Centro-Nord. Se della spesa pubblica totale, si considera la fetta che ogni anno il Sud avrebbe dovuto ricevere in percentuale alla sua popolazione, emerge che, complessivamente, dal 2000 al 2017, la somma corrispondente sottrattagli ammonta a più di 840 miliardi di euro netti. In media sono 46,7 miliardi di euro sottratti ogni anno alle regioni meridionali.

PIL del Nord dipende dalla vendita dei prodotti al Sud

Il PIL al Nord Italia dipende molto poco dalle esportazioni all’estero e per grossissima parte invece dalla vendita dei prodotti al Sud, il quale a sua volta nei confronti dello scambio di prodotti con il Settentrione mostra valori in perdita di diversa gravità, che tuttavia non riflettono parimenti ciò che accade invece nei loro rapporti con l’estero. La situazione di import-export tra Nord e Sud Italia, tutta a vantaggio del Settentrione è resa possibile, paradossalmente, proprio da quei tanto discussi trasferimenti giungenti da Nord a Sud, come frutto delle tasse pagate dal Settentrione. Se questi ultimi infatti fossero oggi annullati o semplicemente ridotti paradossalmente il primo a farne le spese sarebbe proprio il Nord, subendone le conseguenze peggiori. A conti fatti, a fronte dei 45 miliardi di euro di trasferimenti che ogni anno si sono spostati da Nord a Sud, ve ne sono stati altri 70,5 pervenuti al Nord compiendo il percorso inverso; senza contare poi che i prestiti, la raccolta e gli sportelli bancari al Sud sono al 90% di proprietà di banche settentrionali.

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