Nel 2018 spesi 106,8 miliardi per gioco d’azzardo

Gli italiani hanno speso 106,8 miliardi di euro per il gioco d'azzardo durante il 2018. Una cifra record pari a più di tre manovre finanziarie, più di quanto speso per sanità o istruzione. All’erario sono andati 10,4 miliardi di euro.

Gioco d’azzardoLa crisi economica ha fatto diventare gli italiani dei giocatori d’azzardo. Sono in crescita coloro che tentano la fortuna con lotteria, superenalotto, gratta e vinci e altre cose svuota portafoglio. La raccolta complessiva dell’industria del gioco d’azzardo nel 2018 è stata di 106,8 miliardi di euro, 5 miliardi in più rispetto al 2017. E’ quello che emerge dai dati pubblicati sul “libro blu” dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli(Aams). Una cifra pari a più di tre manovre finanziarie, più di quanto speso per sanità o istruzione. Tanto per avere un riferimento, il governo Movimento 5 Stelle-PD ha approvato una manovra economica da 32 miliardi di euro per il 2020.

La raccolta 2018 del gioco d’azzardo ha battuto il record storico di 101,8 miliardi di euro stabilito nel 2017. I soldi destinati al gioco d’azzardo sono in crescita costante in Italia. Nel nostro Paese si stampa circa un quinto dei biglietti di tutto il Pianeta da quando nel 2015 sono state istituite 20 nuove lotterie istantanee, completando un’offerta di circa 60 tipi di schedine. I 106,8 miliardi di euro sono più o meno il 5,49% del PIL italiano. Di questa cifra circa 87,8 miliardi di euro(+4,9 miliardi rispetto al 2017) sono tornati nelle tasche degli italiani sotto forma di vincite. Questo significa che la “spesa reale” dei giocatori è di “solo” 19 miliardi di euro, 100 milioni in più rispetto al 2017. All’erario sono andati 10,4 miliardi di euro. Il governo italiano è quello che guadagna di più a livello europeo grazie al gioco d’azzardo. Da un lato si trova a gestire l’emergenza dell’aumento dei giocatori patologici con il divieto per la TV generalista di pubblicizzare il gioco d’azzardo il qualsiasi forma. Dall’altro si ritrova un tesoretto di 10,4 miliardi di euro senza far nulla. E’ un cane che si morde la coda.

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