Il terrore per coronavirus produrrà vaccino

Continua il terrore mediatico per il coronavirus, l’infezione polmonare identificata per la prima volta il 31 dicembre 2019 a Wuhan. Aziende al lavoro per un vaccino e intanto volano in Borsa.

Persone con le mascherineContinua il terrore mediatico per il  coronavirus, l’infezione polmonare identificata per la prima volta il 31 dicembre 2019 a Wuhan, la più popolosa città della Cina centrale. I nuovi casi di coronavirus sono finora 1.459, meno dei 2.077 registrati lunedì, a segnalare un possibile inizio del rallentamento del contagio. Lo scopritore del coronavirus Sars stima in 10 giorni il tempo per l’acme epidemico. In totale sono 9.239 i casi sospetti; 103 persone hanno superato l’infezione e sono state dimesse. Il totale dei morti in Cina è salito a 132.

I casi confermati in Europa sono 8(4 in Francia e 4 in Germania). In Italia sono stati segnalati due casi, entrambi sono risultati non contagiati dal coronavirus. Al momento, in attesa della venuta di un vaccino, l’unica soluzione per limitare la diffusione del coronavirus consiste nell'isolare le persone contagiate. Il terrore mediatico ha fatto muovere le case farmaceutiche. Le autorità sanitarie statunitensi stanno tentando di sviluppare un vaccino contro il coronavirus cinese. Si tratta di un processo lungo e che presenta incertezze, spiega Anthony Fauci del “National Institute for Health”. In Australia gli scienziati sono riusciti a fare una copia del virus. E’ un primo passo nella lotta all’epidemia. Il “Doherty Institute” di Melbourne ha annunciato di essere riuscito a creare un nuovo coronavirus dal campione ottenuto da un paziente infetto, per la prima volta fuori dalla Cina. Le società che lavorano al vaccino stanno volando in Borsa. La più vicina al vaccino sembra al momento Vir Biotechnologies, fino a poche ore fa una poco nota clinica specializzata nel settore immunologico basata a San Francisco. Dall’inizio del 2020 le azioni di questa azienda sono schizzate del 97%. Il rally borsistico coinvolge al momento anche altre tre aziende statunitensi: Inovio pharmaceuticals, Moderna e Novavax. Una volta prodotto il vaccino del coronavirus, le case farmaceutiche si rifaranno con i soldi pubblici degli Stati. Un film già visto con l’influenza suina del 2009.

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