Coronavirus, contagiati 5.211 medici e infermieri

Medici e infermieri sono in prima linea per sconfiggere il coronavirus, ma sono le persone più a rischio. Fino ad oggi contagiati 5.211 operatori sanitari. L'appello dell'infermiere Alfredo Di Domenico.

Medici e infermieriMedici e infermieri si stanno immolando nell’epicentro italiano dell’emergenza coronavirus per salvare il maggior numero possibili di persone. Sono degli eroi che rischiano la propria vita. Mancano infatti quasi ovunque i Dispositivi di protezione individuale(Dpi) per evitare il contagio, dalle mascherine alle maschere facciali, dai camici ai guanti monouso. L’infografica giornaliera dell’Istituto Superiore di Santità(ISS) segnala che gli operatori sanitari contagiati sono 5.211 in Italia, dato aggiornato al 23 marzo 2020. Quasi il triplo rispetto a medici e infermieri infettati in Cina. A oggi l’1% dei medici italiani è contagiato.

Il presidente della Società italiana Medici di medicina generale(Simg), Claudio Cricelli, ha dichiarato: “Necessità di oggi è combattere. Abbiamo paura ma non temiamo di prestare la nostra opera. Tutti i medici in questi giorni lo stanno dimostrando. Abbiamo paura della disorganizzazione e dell’approssimazione. Non abbiamo materiali, attrezzature, protezioni e presidi sufficienti ed adeguati”. Fino ad oggi sono 24 i medici morti con il Covid-19, 12 di loro erano medici di famiglia. Tra gli operatori sanitari contagiati dal virus Sars-Cov-2 l’età media è molto più bassa di quella della popolazione generale(49 anni invece di 63), e si inverte la proporzione fra uomini e donne, con il 35.8% che è di sesso maschile. Gli ospedali potrebbero essere i principali vettori di Covid-19, poiché si popolano rapidamente di pazienti infetti, facilitando la trasmissione a pazienti non infetti.

Gli operatori sanitari sono portatori asintomatici o malati senza sorveglianza e mettono a rischio la propria vita e quella dei propri familiari. Alfredo Di Domenico, infermiere all’ospedale Cardarelli di Napoli, lancia un’appello: “Non fateci tornare a casa. Non vogliamo portare il coronavirus ai nostri familiari”. Ci vogliono fino a 5 giorni per fare un tampone agli operatori sanitari. Questo significa che gli ospedali possono diventare la principale fonte di contagio. L’infermiere Di Domenico ha dichiarato: “Date la possibilità ai lavoratori della sanità, alle forze dell'ordine e ai commessi di poter usufruire di un posto letto che non sia quello di casa. Non mancano le possibilità, ci sono tantissimi posti letto inutilizzati nelle cliniche convenzionate”. Questa proposta messa in pratica diventerebbe molto efficace per spezzare la catena dei contagi.

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