Renzi vuole riaprire fabbriche e scuole

Matteo Renzi vuole riaprire le fabbriche prima di Pasqua e le scuole il 4 maggio 2020. Un piano folle. Secondo il leader di Italia Viva la priorità è dare soldi alle aziende.

Matteo RenziNemmeno l’emergenza coronavirus fa diventare saggio Matteo Renzi. L’ex premier vuole riaprire le fabbriche prima di Pasqua e le scuole il 4 maggio 2020. Verrebbe quasi da ridere se non fosse che stiamo vivendo un momento drammatico. Renzi ha fatto questa dichiarazione folle in un’intervista al giornale “Avvenire”. Il leader di Italia morta(ops viva) ha aggiunto: “Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere uno o due anni con il virus”. Purtroppo bisogna convivere anche con le baggianate di Renzi. La dichiarazione dell’ex premier ha fatto infuriare tutti. “Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato”. E’ quello che ha dichiarato l’epidemiologo Pierluigi Lopalco. Più meno la stessa cosa l’ha detta anche il virologo Roberto Burioni.

Ormai è chiaro che la riapertura di fabbriche e scuole è un piano folle. Il motivo? La maggioranza delle persone utilizza i mezzi pubblici per arrivare al luogo di lavoro o a scuola. Sia in autobus che in metropolitana è difficile rispettare la distanza di un metro, quindi è chiaro a tutti(ma non a Renzi) che il contagio diventa più facile. La soluzione per aiutare chi fa la fame è istituire il reddito universale. Non la pensa così l’ex premier, lui vuole che gli aiuti arrivano alle aziende. Renzi ha detto: “Bisogna che i soldi arrivino alle aziende e che le aziende ripartano subito. Altrimenti saltano i posti di lavoro. E allora i soldi vanno solo in misure assistenziali, ma il Reddito di cittadinanza per tutti non funziona, non garantisce la ripartenza”. E ti pareva che il tizio di Rignano non tirava in ballo la misura introdotta dal governo Conte. Il Reddito di cittadinanza non funziona perché ha paletti troppo stringenti, che non fanno accedere all’aiuto tantissime persone in difficoltà. La crisi causata dall’emergenza coronavirus sta facendo emergere il problema dei lavoratori in nero sottopagati, che quasi tutti i governi hanno ignorato. Questo “popolo invisibile” non può lavorare(senza un contratto regolare non possono giustificare gli spostamenti), la conseguenza è che hanno finiti i risparmi e non possono fare la spesa. Per Renzi la priorità è la riapertura di fabbriche e scuole e fare il solito assistenzialismo alle aziende. Ma ci rendiamo conto che questo è stato un premier? Le dichiarazioni di Renzi sono uno schiaffo in faccia al buon senso, a chi soffre, a chi piange. E sono frasi ancor più colpevoli perché dette da uno che sta al governo.

Allegato: L’articolo pubblicato su “Avvenire”

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