Hong Kong ritorna in quarantena

Hong Kong è tornata a vivere l’incubo coronavirus, con un nuovo picco di contagi che ha imposto la reintroduzione della quarantena. Il caso della regione autonoma cinese deve far riflettere il resto del mondo.

Hong KongHong Kong si era convinta di aver superato praticamente indenne l’epidemia da coronavirus. Per questo motivo la regione autonoma cinese aveva iniziato ad allentare i divieti imposti durante la quarantena con la riapertura di uffici, negozi e fabbriche. Il via libera alla normalità era stato dato lo scorso 15 marzo. Dodici giorni dopo, Hong Kong ha registrato 65 nuovi casi di coronavirus in 24 ore, l’aumento maggiore registrato sul territorio dall’inizio dell’emergenza. L’incubo Covid-19 è tornato. Per questo motivo l’ex colonia britannica ha reintrodotto le misure restrittive per limitare la diffusione del virus.

Al momento la regione autonoma cinese conta 765 casi di Covid-19 e 4 morti su 7,4 milioni di abitanti. Il ritorno della quarantena a Hong Kong deve far riflettere il resto del mondo. In Italia c’è qualcuno(tipo Matteo Renzi) che vorrebbe riaprire le fabbriche prima di Pasqua. Una follia. Ci vorrà tempo per ritornare alla normalità, non bastano i cali di contagi per allentare la quarantena. Togliere i divieti con il coronavirus ancora in circolazione significa una nuova impennata di contagi. Gabriel Leung, rettore dell’Università di Medicina di Hong Kong, ha dichiarato: “C’è bisogno di queste misure a vari gradi di intensità fino a quando si verifica l’immunità di gregge o una disponibilità sufficientemente estesa di un vaccino somministrato almeno a metà della popolazione”. Un’altra via potrebbe essere la scoperta di un farmaco efficace contro il coronavirus, una cosa al momento ancora lontana.

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