Patrimoniale sui redditi alti

Il Partito Democratico propone un contributo di solidarietà sui redditi alti per aiutare i poveri. Matteo Salvini e Giorgia Meloni terrorizzano la gente con la parola "patrimoniale".

La crisi economica causata dall’emergenza coronavirus ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà in Italia. Ormai si è capito che dall’Unione Europea non arriverà nulla per arginare questo problema. Per questo motivo il Partito Democratico propone un contributo di solidarietà per recuperare un 1,3 miliardi di euro. Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno subito preso la palla al balzo per terrorizzare la gente con la parola “patrimoniale”. Come stanno veramente le cose?

La proposta, da inserire nel decreto legge Cura Italia, prevede l’istituzione di un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021, che dovranno versare i cittadini con redditi superiori agli 80 mila euro. In poche parole è una patrimoniale sui redditi alti. Il contributo di solidarietà inciderà sulla parte eccedente 80 mila euro. Per farvi capire, chi ha un reddito di 81 mila euro dovrà versare una percentuale sui mille euro eccedenti. La somma versata sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi all’anno. La tassa patrimoniale sui redditi alti in una situazione simile è uno strumento minimo elementare di redistribuzione dei carichi di una crisi gravissima che se per qualcuno significa disagio, per qualcun altro significa disperazione. È giusta, anzi, sacrosanta in questo momento. Capisco la propaganda becera e ignorante fatta da Salvini e la Meloni, mi sorprendo invece che il Movimento 5 Stelle sia contrario alla proposta del PD. Secondo l’ultimo rapporto Istat, in Italia solo il 5,3% dei contribuenti dichiara più di 50 mila euro, versando il 39% dell’IRPEF totale. La patrimoniale sui redditi alti riguarda una minima parte di persone e questo ci dovrebbe far capire chi difendono Salvini e la Meloni. Loro preferiscono far morire di fame i poveri pur non toccare il patrimonio dei benestanti.

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