Vaccino contro coronavirus

A oggi sono 12 i vaccini sperimentali contro il coronavirus che l’Agenzia europea per il Farmaco(Ema) sta valutando. A "Che Tempo che Fa" si è parlato del vaccino-cerotto che potrebbe essere commercializzato nei prossimi mesi. Servono volontari per testarlo.

Vaccino contro coronavirusSecondo l’aggiornamento della John Hopkins University, nel mondo le persone decedute a causa del Covid-19 sono ormai 114.979, e i contagi confermati sono 1.859.011. I Paesi più colpiti per numero di contagi restano gli Stati Uniti, dove i casi accertati sono 557.590, la Spagna con 169.496 contagiati, e l’Italia con 156.363 casi. Da alcune settimane i media parlano del vaccino contro il coronavirus. Quando arriverà? A oggi sono 12 i vaccini sperimentali per contrastare il Covid-19 che l’Agenzia europea per il Farmaco(Ema) sta valutando.

Normalmente per arrivare ad un vaccino da commercializzare il tempo medio è di 2-3 anni, ma per il coronavirus si stanno bruciando le tappe. Il vaccino contro il Covid-19 sta facendo un percorso che è a tempi di record grazie alla possibilità di testarlo velocemente, senza troppe lungaggini burocratiche per il trial clinico. Ieri(12 aprile) nel programma “Che Tempo che Fa” è stato menzionato il vaccino-cerotto, il cui primo report è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Lancet” lo scorso 2 aprile. Il virologo Roberto Burioni ha dichiarato: “Questo vaccino si basa su questa proteina chiamata spike. Noi abbiamo conosciuto l’esistenza e la sequenza genetica di questa proteina il 10 gennaio. La scienza sta andando ad una velocità che non ha mai conosciuto prima”. La commercializzazione del vaccino-cerotto contro il coronavirus può avvenire entro pochi mesi, ma servono volontari per testarlo.

Il medico Andrea Gambotto, membro del team di ricercatori dell’Università di Pittsburgh, ha dichiarato: “Usando questo vaccino in aree dove il virus è pandemico si ha molto più velocemente la risposta se funziona o meno”. In poche parole cercano cavie per testare il vaccino-cerotto contro il coronavirus. Una domanda sorge spontanea: perché non provarlo su medici e infermieri? Gli operatori sanitari degli ospedali sono quelli più a rischio contagio. L’unica cosa certa è che il giorno in cui la scienza avrà trovato un vaccino contro il Covid-19 sarà un grande giorno per l’umanità, ma ancora non potremo dire di essere fuori dall’incubo. Il motivo? C’è il rischio di trovarsi in uno scenario angosciante, in cui si potrebbero innescare guerre commerciali tra gli Stati, e all’interno di ogni singola nazione forte tensioni sociali e politiche, perché decidere a chi somministrare prima il vaccino non sarebbe affatto facile. Alcuni sono convinti che si arriverà prima a una cura farmacologica per curare la malattia.

"Questo vaccino si basa su questa proteina chiamata 'spike'. Noi abbiamo conosciuto l'esistenza e la sequenza genetica...

Pubblicato da Che tempo che fa su Domenica 12 aprile 2020

Commenti