FCA chiede prestito garantito dallo Stato

La FCA Italy ha chiesto un prestito garantito dalla Stato di 6,3 miliardi di euro alla banca Intesa Sanpaolo. Il gruppo ex Fiat ha sede fiscale in Olanda per non pagare le tasse.

FCA chiede prestito garantito dallo StatoCrollo delle vendite auto in Italia ad aprile. La Fiat Chrysler Automobiles(FCA) registra un calo del 96,3% rispetto allo stesso mese del 2019. Il gruppo ex Fiat ha sede fiscale in Olanda per non pagare le tasse, ma vuole usufruire del “banchetto di soldi pubblici” messo a disposizione dall’Italia per arginare la crisi provocata dall’emergenza coronavirus. La FCA Italy ha chiesto un prestito di 6,3 miliardi di euro alla banca Intesa Sanpaolo. Fin qui nulla di scandaloso. Il problema è che il gruppo ex Fiat ha chiesto la garanzia della pubblica Sace.

Lo strumento fa parte del pacchetto Garanzia Italia ed è a disposizione delle grandi aziende per assorbire eventuali stress finanziari derivanti dall’impatto del Covid-19. L’impresa chiede il prestito ad una banca e se non lo ripaga arriva lo Stato per saldare il debito. Peccato che nel caso di FCA parliamo di una multinazionale con una liquidità di circa 18,6 miliardi di euro e che nel 2018 ha fatturato circa 27,7 miliardi di euro. Per accedere al prestito garantito dalla Stato la FCA deve congelare i dividendo ai soci sul bilancio 2019 e non approvare l’acquisto di azioni proprie in un periodo di andamenti ribassisti in Borsa. Fiat è leader di mercato in Italia, subisce il conto della crisi in maniera più forte dei concorrenti. Resta il fatto che trovo scandaloso che una multinazionale che paga una percentuale di tasse vicino allo 0% debba ricorrere ad un prestito garantito dalla Stato. E’ una cosa insopportabile che il Governo italiano non dovrebbe consentire. Le imprese ubicate nei paradisi fiscali come l’Olanda, non devono avere prestiti garantiti dall’Italia. Perché FCA i 6,3 miliardi di garanzie non li va a chiedere al Paese dove ha la sede fiscale?

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