Il giocatore

Di Fëdor Dostoevskij e pubblicato da Feltrinelli, "Il giocatore" è un romanzo ambientato in Germania e che racconta la storia di un progressivo inaridimento morale, il percorso deplorevole di un giovane uomo che lentamente, ma inesorabilmente, perde interesse verso tutto ciò che lo circonda.

Il giocatoreIl giocatore” è un libro di Fëdor Dostoevskij e pubblicato da Feltrinelli. Fëdor Dostoevskij nacque a Mosca nel 1821. Figlio di un medico, un aristocratico decaduto stravagante e dispotico, crebbe in un ambiente devoto e autoritario. Da ragazzo, alla notizia della morte del padre, subì il primo attacco di epilessia, malattia che lo tormentò per tutta la vita. Diplomatosi nel 1843, rinunciò alla carriera che il titolo gli apriva e, lottando con l’indigenza e con i disagi di una salute cagionevole, cominciò a scrivere. Il suo primo libro, il romanzo “Povera gente”, esce nel 1846. Nel 1849 lo scrittore, a causa delle sue convinzioni socialiste, venne condannato a morte. La pena fu poi commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia e nell’esilio fino al 1859. Morì a San Pietroburgo nel 1881.

Il giocatore” è il nono romanzo dello scrittore russo ed è stato pubblicato nel 1866. Quella che Fëdor Dostoevskij tratteggia nel libro è una vera e propria radiografia letteraria del vizio del gioco, un’istantanea dei modi in cui il demone dell’azzardo può possedere uomini e donne di età ed estrazione sociale diversa. Il romanzo è ambientato in Germania, in una fittizia città termale di nome Roulettenburg, il cui casinò attira molti turisti e dove va in scena un vero e proprio carosello di figure. Aleksej Ivànovic, il narratore, svolge la professione di precettore presso una famiglia stravagante, composta da un vecchio generale perdutamente innamorato di una giovane francese dal passato turbolento, mademoiselle Blanche, da due bambini dei quali Aleksej è il maestro e dalla figliastra del generale, Polina Aleksàndrovna, della quale Aleksej è follemente innamorato senza essere ricambiato. Attorno a questa famiglia gravitano l’inglese Mr. Astley e il marchese francese des Grieux. Tutti e due amano Polina come Aleksej. La famiglia del generale non naviga in buone acque e attende la morte della “baboulinka”(in russo “nonnina”) Antonida Vasil'evna per ricevere l’eredità.

Succede di tutto, eppure nulla cambia e chi, come Aleksej Ivànovic, è posseduto dal gioco potrà guarire e redimersi, sì, ma solo “da domani”. “Il giocatore” è la storia di un progressivo inaridimento morale, il percorso deplorevole di un giovane uomo che lentamente, ma inesorabilmente, perde interesse verso tutto ciò che lo circonda. A rendere quest’intreccio così aggrovigliato, avvincente e al tempo stesso drammatico è la qualità della narrazione di Fëdor Dostoevskij che alterna i toni del tragico e del comico, che mischia disperazione e senso del beffardo, dove ironia e sarcasmo trapelano anche nelle pagine più feroci. “Il giocatore” è maestrale riflessione sulla dipendenza e i suoi effetti. Fëdor Dostoevskij analizza il gioco d’azzardo in tutte le sue forme con i diversi tipi di giocatori, dai ricchi nobili europei, ai poveretti che si giocano tutti i loro averi, non dimenticando i ladri tipici dei casinò. “Il giocatore” è anche uno studio delle diverse peculiarità delle popolazioni europee: l’altezzoso barone tedesco, il ricco gentleman inglese, il francese manipolatore, il polacco politicamente scorretto. Fëdor Dostoevskij ha realizzato quest’opera in solo 28 giorni con l’aiuto di Anna Grigor’evna Snitkina, una stenografa che in seguito diventerà sua moglie.

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