In fila per prendere la metropolitana

Le attività commerciali hanno riaperto il 18 maggio 2020, ma il trasporto pubblico a Napoli resta in lockdown. Alla stazione di Piscinola della Linea 1 c’era una lunga fila per prendere la metropolitana.

In fila per prendere la metropolitanaLe attività commerciali e i bar hanno riaperto il 18 maggio 2020. Domani(21 maggio) sarà la volta dei ristoranti ma non è possibile poter contare su una rete di collegamenti che dia un risposta almeno sufficiente a chi si sposta per lavora o per fare shopping. A Napoli i trasporti pubblici sono ancora in lockdown. Alla stazione di Piscinola della Linea 1 c’era una lunga fila per prendere la metropolitana. Non bastava il numero di treni non sufficienti per garantire un servizio adeguato, ora si aggiungono anche le disposizioni anti coronavirus ad aumentare i disagi dei pendolari.

Su ogni convoglio è stata ridotta la capienza per garantire il distanziamento di un metro e per accedervi bisogna fare una lunga fila che ti fa aspettare fino ad un’ora prima di salire su un treno. A Napoli già era un’impresa prendere la metropolitana prima del coronavirus, ora è diventata come partecipare ad una gara delle Olimpiadi. La fila per prendere la Linea 1 inizia dal sottopasso di Scampia. Il tempo di attesa è di circa 50 minuti prima di salire su un treno. Una cosa inconcepibile per una città europea. Le corse non sono state incrementate per un semplice motivo: mancano i treni. Attualmente la Linea 1 dispone di soli 9 convogli vecchi che hanno problemi un giorno si e l’altro pure. Il nuovo treno arrivato all’inizio di marzo entrerà in esercizio solo in autunno. La Linea 1 è attiva fino alle 20.30 ogni giorno. Sono chiuse le seconde uscite di Salvator Rosa, Rione Alto, Montedonzelli e Montecalvario. Ci sono le saracinesche abbassate anche al corridoio Museo-Cavour, che collega la Linea 1 con la Linea 2, gestita da Trenitalia. A Napoli il trasporto pubblico è restato in lockdown. Peccato che i cittadini devono muoversi per andare a lavoro. Una cosa sconosciuta per i tanti nullafacenti dalla politica italiana.

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