Sovietistan

Di Erika Fatland e pubblicato da Marsilio, "Sovietistan" è un viaggio nell'Asia centrale nelle cinque repubbliche Stan dell'ex Unione Sovietica.

SovietistanSovietistan” è un libro di Erika Fatland e pubblicato da Marsilio. La scrittrice è nata in Norvegia nel 1983 ed è laureata in antropologia sociale. Oltre ad essere una scrittrice, Erika Fatland è anche una giornalista. Collabora con diverse testate. Nel 2015 è stata nominata tra i migliori autori norvegesi under 35, vincendo il premio per la migliore non-fiction dell’anno, e nel 2016 “Literary Europe Live” l’ha selezionata tra le dieci voci emergenti più interessanti d’Europa. Con “Sovietistan” si è imposta sulla scena culturale internazionale. Il libro è stato tradotto in 13 lingue e ha ricevuto il prestigioso Premio dei librai in Norvegia e il Wesselprisen. “Sovietistan” è stato pubblicato in Italia nel 2017 ed è la prima opera di Erika Fatland.

Il libro è un viaggio in Asia centrale. Con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, le cinque repubbliche dell’Asia centrale fino ad allora controllate da Mosca ottengono l’indipendenza. Nel corso di settant’anni di regime sovietico, Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, i paesi che, dalle catene montuose più alte del mondo al deserto, segnavano un tempo la rotta della Via della Seta, sono in qualche modo passati direttamente dal Medioevo al ventesimo secolo. E dopo venticinque anni di autonomia, tutte e cinque le nazioni sono ancora alla ricerca della loro identità, strette fra est e ovest e fra vecchio e nuovo, al centro dell’Asia, circondate da grandi potenze come la Russia e la Cina, o da vicini irrequieti come l’Iran e l’Afghanistan. Nel suo reportage sui paesi alla periferia dell’ex Unione Sovietica, Erika Fatland unisce un approfondito lavoro di ricerca e analisi geopolitica al gusto dell’avventura.

Sovietistan” è un libro d’obbligo per chi decide di avvicinarsi ad un mondo così poco conosciuto, ma immenso, antico e in continuo divenire al tempo stesso. L’Unione Sovietica è spesso un rimpianto per gli abitanti anziani dei “cinque Stan”, ma allo stesso tempo le macerie salmastre e radioattive del passato socialista ci ricordano dell’immensa stupidità umana. Con alcune politiche sbagliate i sovietici sono riusciti a innescare il processo di distruzione del lago d’Aral deviando il corso dei suoi affluenti. In Turkmenistan c’è la porta dell’inferno, una spettacolare voragine di fuoco che brucia nel deserto dal 1971. Questo è un altro regalo lasciato dall’URSS. La fine dell’Unione Sovietica non ha fatto diventare liberi i cittadini dei cinque Paesi dell’Asia centrale. Il Kirghizistan è l’unico Paese democratico degli Stan, gli altri quattro sono sotto dittatura. Nonostante questo, in Kirghizistan un terzo dei matrimoni avviene ancora secondo la “tradizione” del ratto della sposa. Il libro di Erika Fatland è un piccolo capolavoro. La scrittura è piacevole e i contenuti sono profondi con belle digressioni storiche. Lo stile della scrittrice norvegese ricorda un po’ il compianto Tiziano Terzani.

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