Istat: Minimo storico di nascite in Italia

Si tocca in Italia il nuovo minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia. Lo rileva il Bilancio demografico 2019 pubblicato dall'Istat. Negli ultimi 5 anni residenti in calo di quasi 551 mila unità.

Minimo storico di nascite in ItaliaSi tocca in Italia il nuovo minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia e aumentano le cancellazioni anagrafiche per l’estero. Lo rileva il Bilancio demografico 2019 pubblicato oggi(13 luglio) dall’Istat. Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente in Italia ammonta a 60.244.639 unità, 188.721 in meno rispetto all’inizio dell’anno(-0,3%). Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551 mila residenti in cinque anni. Nel 2019 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 420.170 bambini, 4,5% in meno rispetto al 2018. Il calo delle nascite si registra in tutte le ripartizioni, ma è più accentuato al Centro(-6,5%).

I fattori strutturali che negli ultimi anni hanno contribuito al calo delle nascite sono noti e si identificano nella progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda, costituita da generazioni sempre meno numerose alla nascita. Negli ultimi anni si assiste anche a una progressiva diminuzione del numero di stranieri nati in Italia, così che il contributo all’incremento delle nascite fornito dalle donne straniere, registrato a partire dagli anni duemila, sta di anno in anno riducendosi. Nel 2019 il numero di stranieri nati in Italia è pari a 62.944(il 15% del totale dei nati), con un calo di 2.500 unità rispetto al 2018(-3,8%). Il calo di popolazione residente è dovuto ai cittadini italiani, che al 31 dicembre ammontano a 54.938.091 mila unità, 236 mila in meno dall’inizio dell’anno(-0,4%) e circa 844 mila in meno in cinque anni. Dal 2014 al 2019 la popolazione residente di cittadinanza straniera è aumentata di oltre 292 mila unità attenuando in tal modo la flessione del dato complessivo di popolazione residente. Al 31 dicembre 2019 sono 5.306.548 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe, l’8,8% del totale della popolazione residente.

Nel 2019 il numero di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese è in calo dell’8,6%, mentre prosegue l’aumento dell’emigrazione di cittadini italiani(+8,1%). Le cancellazioni dall’anagrafe di cittadini traferitisi all’estero sono state 182.154, in aumento del 16,1% rispetto all’anno precedente. Il saldo migratorio con l’estero si è ridotto a 152 mila unità. Nel 2019 i decessi ammontano a 634 mila unità, con un aumento rispetto al 2018 di 1.300 unità. Nel corso del 2019 la differenza tra nati e morti (saldo naturale) è di -214 mila unità. Il saldo naturale della popolazione residente, nel complesso, è negativo in tutte le regioni, tranne la provincia autonoma di Bolzano che segna un +1,5 per mille. Il deficit di nascite rispetto ai decessi è tutto dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana(-270 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo(+55.510). Nel corso del 2019 i trasferimenti di residenza interni hanno coinvolto più di 1 milione e 468 mila persone. Secondo un modello ormai consolidato, gli spostamenti di popolazione avvengono prevalentemente dalle regioni del Mezzogiorno verso quelle del Nord e del Centro.

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