Italia tra gli ultimi in UE per istruzione

L’Italia è tra gli ultimi in Unione Europea per istruzione. E’ quello che emerge da un rapporto dell'Istat. Nel Mezzogiorno rimangono decisamente inferiori sia i livelli di istruzione, sia i tassi di occupazione. Nel nostro Paese la quota di neet più elevata d'Europa.

LaureatiL’Italia è tra gli ultimi in Unione Europea per istruzione. E’ quello che emerge dal rapporto “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali” pubblicato oggi(22 luglio) dall’Istat. Nel nostro Paese il 62,2% delle persone tra 25 e 64 anni ha almeno il diploma, nell’UE la media è il 78,7%. In Germania i diplomati sono l’86,6%, mentre in Gran Bretagna e Francia la percentuale raggiunge rispettivamente l’81,1% e l’80,4%. Solo Spagna, Malta e Portogallo hanno valori inferiori dell’Italia. Nel nostro Paese, la quota di popolazione con titolo di studio terziario continua a essere molto bassa: il 19,6% contro il 33,2% dell’UE.

Il tasso di occupazione della popolazione laureata residente in Italia è superiore solo a quello greco ed è di ben 5 punti più basso di quello medio europeo(81,4% verso 86,3%). Nel nostro paese, dunque, le opportunità occupazionali sono minori anche per coloro che raggiungono il più alto livello di istruzione. Nel Mezzogiorno rimangono decisamente inferiori sia i livelli di istruzione(il 54% possiede almeno un diploma, 65,7% nel Nord) sia i tassi di occupazione anche delle persone più istruite(71,2% tra i laureati, 86,4% nel Nord). Il divario territoriale nei tassi di occupazione dei laureati è più ampio tra i giovani e raggiunge i 24,9 punti. Migliora il tasso di occupazione dei giovani diplomati e laureati alla fine del percorso di istruzione e formazione(+2,2 punti sul 2018; 22,8 punti di divario dall’UE). Nel 2019 l’incidenza dei giovani di 15-29 anni non occupati e non in formazione cala di 1,2 punti sul 2018 e arriva al 22,2%, pari a 2 milioni. La quota di neet è la più elevata tra i Paesi UE, 9,7 punti più della media UE(12,5%). L’incidenza dei neet è maggiore tra i giovani con un titolo secondario superiore(23,4%), leggermente più bassa tra chi ha raggiunto al massimo un titolo secondario inferiore(21,6%) ed è minima tra coloro che possiedono un titolo terziario(19,5%).

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