Lotta all’evasione fiscale in Italia

L’Agenzia delle Entrate è forte con i deboli ed è debole con i potenti. Recuperati in media solo 2.700 euro ai grandi evasori fiscali. In 20 anni il tasso di riscossione è sceso dal 28% all'1,88%.

Lotta all’evasione fiscale in ItaliaL’Agenzia delle Entrate è forte con i deboli ed è debole con i potenti. Questo è il quadro che emerge dal report della Corte dei Conti sul recupero di imposte e contributi non pagati. La lotta all’evasione fiscale è sempre più difficile in Italia. Tra il 2000 e il 2019 il fisco italiano ha emesso cartelle esattoriali per oltre 1.000 miliardi di euro, ma appena il 13,3% di questa somma è entrato nelle casse dello Stato. Nel 2000 il tasso di riscossione delle somme iscritte a ruolo era al 28%, diciannove anni dopo è sceso ad un misero 1,88%. Un calo continuo dovuto al minor incasso dagli evasori fiscali ricchi e alle rateizzazioni legate alle sanatorie.

In compenso nel 2019 sono aumentate le ganasce fiscali(il fermo amministrativo dei veicoli) del 172% e i pignoramenti del 40%. Dal report della Corte dei Conti emerge che sono i grandi evasori quelli dai quali si riesce a recuperare meno. Dal 2008 al 2019 sono arrivati solo 8,2 miliardi di euro su 302 dalle cartelle sopra i 100 mila euro, vale a dire solo il 2,7% di quello dovuto. L’incasso medio sui grandi evasori fiscali è stato solo di 2.700 euro. Per le cartelle sotto i 100 mila euro sono stati invece riscossi quasi 32 miliardi su 166 dovuti, vale a dire il 19,1%. In Italia le diseguaglianze ci sono anche tra grandi evasori e piccoli-medio evasori. La lotta all’evasione fiscale in Italia si conferma una chimera. Dal 2000 al 2019 mancano all’appello 954 miliardi di euro non riscossi, ma da questa cifra potrà essere recuperata circa 80 miliardi. Gli altri fanno riferimento a soggetti falliti, o ditte cessate o contribuenti che risultano nullatenenti.

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