Regione Sicilia chiude hotspot e centri di accoglienza

La Regione Sicilia vuole chiudere tutti gli hotspot e i centri di accoglienza presenti sull’isola. Il governatore Musumeci chiede un ponte aereo per trasferire i migranti fuori dall'Isola.

MigrantiDal primo gennaio 2020 al 21 agosto 2020 sono sbarcati 17.264 migranti sulle coste italiane, soprattutto in Sicilia. Nello stesso periodo del 2019 erano arrivate solo 4.664 persone. Su 17.264 migranti ben 7.024 provengono dalla Tunisia, una zona non di guerra. La Regione Sicilia vuole chiudere tutti gli hotspot e i centri di accoglienza presenti sull’isola. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal Nello Musumeci. Il governatore ha dichiarato: “La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti. L’ordinanza dispone lo sgombero di tutti gli hotspot e dei centri di accoglienza”.

Oggi l’ordinanza verrà notificata a tutte le prefetture dell’isola e al governo nazionale. Il governatore Musumeci chiede l’immediata attivazione di “un ponte-aereo per liberare la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa”. La misura è stata presa perché allo stato attuale non è possibile garantire la permanenza in Sicilia nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio. Il presidente della Sicilia ha aggiunto: “Europa fa finta di niente e il governo ha deciso di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti”. Non basta un’ordinanza per svuotare gli hotspot e i centri di accoglienza in Sicilia. Dopo poche ore è arrivato lo stop del Viminale. “La posizione del governo è che la materia è di competenza statale”, questa è la riposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L'ordinanza di Musumeci non ha alcun valore. Come andrà a finire? Il governatore otterrà una temporanea chiusura dei porti in Sicilia, ma non lo svuotamento degli hotspot e dei centri di accoglienza. I migranti salvati in mare verranno fatti sbarcare in Calabria, Basilicata e Puglia finché i rispettivi governatori non porranno lo stesso problema al governo. Il ritorno dell’emergenza coronavirus fa diventare problematica anche l’accoglienza. C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. In tutto questo l’Unione Europea continua a far finta di non vedere.

Commenti