Inps: A giugno -818 mila posti di lavoro

Nel mese di giugno 2020 i posti di lavoro risultano 818 mila in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Lo comunica l’Inps.

Una donna a lavoroIl lockdown per arginare l’emergenza coronavirus ha causato un crollo dell’occupazione in Italia. Le assunzioni nel settore privato nel primo semestre del 2020 sono state 2.301.638. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la contrazione è stata del 42%. Nel mese di giugno 2020 i posti di lavoro risultano 818 mila in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Questo è quello che emerge dai dati dell’Osservatorio del precariato pubblicato oggi(17 settembre) dall’Inps. La differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi, già in flessione nella seconda metà del 2019, è diventata negativa a febbraio(-28.000) ed è peggiorata progressivamente per il Covid-19, a marzo(-280.000) e aprile(-617.000), cominciando a rallentare a maggio(-745.000) e a giugno(-818.000).

La contrazione di posti di lavoro ha riguardato tutte le tipologie contrattuali. In maniera nettamente accentuata ciò si osserva per le assunzioni con contratti di lavoro a termine(stagionali, intermittenti, somministrati, a tempo determinato). Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-giugno 2020 sono risultate 262.000, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019(-32%; -42% per il mese di giugno). Riguardo alla flessione delle trasformazioni da tempo determinato c’è da dire che, nel corso del 2019, il volume delle trasformazioni era risultato eccezionalmente elevato anche per effetto dell’impatto delle modifiche normative dovute al “Decreto dignità”. Le cessazioni nel complesso sono state 2.380.736, in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente(-23%). Tale diminuzione è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato nel quadrimestre marzo-giugno(-44%), per effetto anche dell’introduzione il 17 marzo(decreto Cura Italia) e la successiva riconferma(decreto Rilancio) del divieto di licenziamento per ragioni economiche. Infatti i licenziamenti per ragioni economiche sono diminuiti, nel secondo trimestre 2020, del 72% rispetto al secondo trimestre 2019(-73% se l’analisi è limitata ai contratti a tempo indeterminato). Nel periodo gennaio-giugno 2020, 38.574 rapporti di lavoro(21.286 assunzioni e 17.288 trasformazioni a tempo indeterminato) hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni(legge n. 205/2017), valore in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2019(-36%). I rapporti incentivati costituiscono il 4,9% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati(assunzioni + trasformazioni).

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