Le conseguenze dell’emergenza covid

I positivi al coronavirus sono tornati a crescere in Italia. La nuova emergenza provoca delle conseguenze sulla vita di tutti i giorni.

Fila per il tamponeSono 5.901 i nuovi casi di Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, a fronte di 112.544 tamponi processati. La nuova emergenza Covid causa delle conseguenze sulle vita di tutti. Difficile che venga imposto un lockdown, ma la situazione è seria nonostante qualcuno continui a minimizzare. Il segretario Anaao(sindacato medici ospedalieri) Carlo Palermo ha dichiarato: “Con i numeri attuali del Covid gli ospedali potranno reggere almeno per 5 mesi e al momento la situazione è gestibile, ma se dovessimo assistere a un aumento esponenziale dei casi come sta accadendo in altri Paesi allora il sistema ospedaliero avrebbe una tenuta di non oltre 2 mesi”.

Se si passa da 5 mila positivi a oltre 10 mila come in Francia, si rischia il crollo della prima trincea ospedaliera anti-Covid. Già ora si iniziano a registrare delle criticità. Il presidente Aaroi-Emac, che riunisce anestesisti e rianimatori ospedalieri, ha detto: “E’ una seconda ondata, non la risacca della prima. Ha un culmine più basso come numeri solo perché si sono poste in atto tutte le misure di contenimento”. Alessandro Vergallo ha aggiunto: “Vediamo oggi la foto degli effetti di contagi di 2-3 settimane fa. Siamo di fronte a una curva esponenziale, è questo il rischio”. Nei dati Gimbe dal 30 settembre al 6 ottobre, +42,4% di nuovi casi, +18,9% sintomatici, +17,7% in intensiva e +13,1% di decessi. In alcune città ci sono lunghe file per fare il tampone. L’aumento dei contagi porta come conseguenza anche un trasporto pubblico azzoppato, che in alcune zone d’Italia era già da terzo mondo prima dell’emergenza Covid. Proprio oggi(13 ottobre) l’Associazione delle aziende comunali di trasporto(Asstra) ha lanciato un allarme: “Se ci fossero ulteriori limitazioni alla capienza consentita per i mezzi pubblici sarebbe difficile per gli operatori del Trasporto Pubblico locale conciliare il rispetto dei protocolli anti-Covid e il diritto alla mobilità per gli utenti”. L’ufficio studi stima che in caso di capienza massima al 75%, al mattino 91 mila persone resterebbero a piedi e in caso di capienza al 50% il servizio sarebbe impedito a 550 mila utenti. Una situazione difficile che provocherà disagi soprattutto alle persone che si recano al lavoro con mezzi pubblici.

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