Mancano medici e infermieri in terapia intensiva

I posti letto in terapia intensiva in Italia sono 6.960. Mancano medici e infermieri per attivare altri 3.500 posti previsti dal DL Rilancio.

Terapia intensivaNuovo record di contagi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Si registrano 21.994 nuovi casi, a fronte di 174.398 tamponi, 50 mila in più rispetto ai ieri. 221 le nuove vittime, 37.700 da inizio pandemia. Sono i dati Ministero Salute-Iss. Sono 127 in più nelle ultime 24 ore le persone in terapia intensiva, per un totale di 1.411. Nei reparti ordinari ci sono ora 13.955 pazienti, con un incremento di 958.

Sono 6.960 i posti letto in terapia intensiva disponibili in Italia, ma con 1.411 ricoveri la soglia di allerta del 30% è sempre più vicina. Oggi(27 ottobre) siamo al 20,3%. Il DL Rilancio ha previsto un incremento di 3.500 posti letto in terapia intensiva e 4.225 in subintensiva. Peccato che non ci siano specialisti a sufficienza per questi numeri. Mancano 4 mila medici, ossia 2 mila rianimatori e altri 2 mila tra infettivologi, pneumologi, internisti. C’è carenza anche di infermieri, visto che ne servirebbero almeno 7 mila in questa fase di emergenza. Il segretario nazionale sindacato italiano medici ospedalieri Anaao Assomed, Carlo Palermo, ha dichiarato: “I posti in intensiva non funzionano da soli, senza medici e infermieri la crescita numeri resta sulla carta del DL Rilancio”. Nella prima ondata del coronavirus mancavano i posti letto, ora non ci sono medici e rianimatori. La ricerca di personale rischia di andare a vuoto visto che di camici bianchi e operatori specializzati non ce ne sono. Servono almeno 9 mila operatori per poter attivare i 3.500 letti in terapia intensiva che si punta ad aggiungere. Servono un medico specialista e almeno 2 o 3 infermieri specializzati per ogni posto letto in terapia intensiva. Una carenza dovuta anche al numero chiuso e alle poche borse per specializzarsi del passato.

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