67 siti idonei per il Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi

Sogin ha pubblicato i 67 siti potenzialmente idonei per la realizzazione del Depositivo unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Siti in 7 regioni.

Deposito unico nazionaleE’ stata pubblicata dalla Sogin la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee(CNAPI), ovvero i siti potenzialmente idonei a ospitare il Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico. I siti individuati sono 67 in sette regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia. Fonti del ministero dell’Ambiente sottolineano che il Deposito rappresenta un processo di pulizia del territorio da materiale radioattivo, rifiuti a bassa attività, in alcuni casi pericolosi. L’investimento complessivo è di circa 900 milioni di euro.

Il Deposito unico nazionale sarà costituito da una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie per il contenimento della radioattività, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo gli standard IAEA(International Atomic Energy Agency) e dell’ente di controllo ISIN(ex ISPRA). Il Deposito unico nazionale e Parco Tecnologico sarà costruito all’interno di un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al Deposito e 40 al Parco Tecnologico. Il Deposito unico nazionale sarà formato da 4 barriere ingegneristiche: manufatto, modulo, celle e collina multistrato. Nel dettaglio, all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con i rifiuti radioattivi già condizionati, detti manufatti. La collina multistrato, quarta barriera all’interno del Deposito unico nazionale, è una struttura artificiale disposta a copertura delle celle. Nelle celle verranno sistemati definitivamente circa 78.000 metri cubi di rifiuti a molto bassa e bassa attività. Di questi rifiuti, circa 50.000 metri cubi derivano dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica, circa 28.000 metri cubi dagli impianti nucleari di ricerca e dai settori della medicina nucleare e dell’industria. Sul totale di circa 78.000 metri cubi, 33.000 metri cubi di rifiuti sono già stati prodotti, mentre i restanti 45.000 metri cubi verranno prodotti in futuro. Il Deposito unico nazionale, terminata la sua capacità recettiva, verrà chiuso ed entrerà nell’esercizio di solo monitoraggio(fase di controllo istituzionale), della durata di almeno 300 anni, per poi essere rilasciato privo di vincoli di natura radiologica.

I 67 siti individuati

In Piemonte sono stati individuati 8 dei 67 siti potenzialmente idonei: 6 in provincia di Alessandria e 2 in provincia di Torino. 2 siti in Toscana: uno in provincia di Siena e un altro in provincia di Grosseto. Nel Lazio sono stati individuati 22 dei 67 siti potenzialmente idonei e sono tutti in provincia di Viterbo. 17 siti tra la Basilicata e la Puglia, di cui 4 sono al confine tra le due regioni del Sud. In provincia di Potenza sono stati individuati 6 siti, più uno al confine con la provincia di Matera. Altri 4 siti sono al confine: 2 tra le province di Matera e Bari e 2 tra le province di Taranto e Matera. In provincia di Bari è stato individuato un solo sito, mentre altre 5 zone idonee sono in provincia di Matera. In Sicilia sono stati individuati 4 dei 67 siti potenzialmente idonei: 2 in provincia di Trapani e uno in provincia di Palermo e di Caltanissetta. I restanti 14 siti sono in Sardegna: 4 in provincia di Oristano e 10 in provincia di Sud Sardegna. Tra questi 67 siti verrà scelto uno in cui verrà realizzato Deposito unico nazionale. Il sito deve essere costruito in Italia a “causa” dell’articolo 4 della Direttiva 2011/70 dell’Unione Europea. Tale articolo prevede che la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi avvenga nello Stato membro in cui sono stati generati. Sogin ha messo a disposizione la mappa navigabile che consente di visualizzare le aree potenzialmente idonee.

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