I rider non sono schiavi

I rider non sono schiavi. Lo scrive il procuratore capo Greco. Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo devono assumere 60 mila rider in tutta Italia.

Un rider60 mila rider devono essere assunti in tutta Italia da Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo. La Procura della Repubblica di Milano mette la parola fine allo schiavismo dei fattorini. Il procuratore capo Francesco Greco scrive: “I rider non sono schiavi, ma cittadini che hanno bisogno di cittadinanza giuridica. E’ lavoro subordinato, con diritti sistematicamente negati ai rider”.

A Milano, indagate sei persone delle quattro società di delivery sul rispetto delle norme del lavoro e della sicurezza. La maxi indagine della Procura è partita dopo una serie di infortuni stradali avuti dai rider nel 2019. Oggi sono stati inviati verbali a Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo con cui si impone l’assunzione di circa 60 mila lavoratori in tutta Italia. Le quattro società hanno ricevuto ammende per 733 milioni di euro. Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo avranno 90 giorni di tempo per mettersi in regola ed estinguere il reato. Altrimenti arrivano i decreti ingiuntivi e il procedimento va avanti. I rider non sono schiavi e devono avere gli stessi diritti degli altri lavoratori. Fino ad oggi i rider firmavano contratti per lavoratori autonomi, ma in realtà si trattava di collaborazioni coordinate e continuative e quindi di lavoratori parasubordinati. Quanto guadagna un rider? I dati raccolti da Eurofound riguardano solo Deliveroo e Foodora(acquisita da Glovo). La prima paga 7 euro all’ora per chi si muove in bici e 8,50 euro per chi utilizza il motorino, mentre la seconda offre una tariffa di 8 euro all’ora e 4 euro a consegna. Il governo ha cercato di regolamentare il settore con il decreto legge 101 del 3 settembre 2019. La normativa prevede che ai fattorini vengano riconosciuti stessi diritti, retribuzioni e contribuzioni dei dipendenti dell’azienda per cui lavorano.

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