Sciopero lavoratori Amazon
Sciopero nazionale dei lavoratori della filiera di Amazon. La giornata di protesta è stata lanciata dai sindacati del settore trasporti, Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti, e coinvolgerà per 24 ore i dipendenti diretti e i lavoratori che operano negli appalti dei servizi di logistica. Il fermo riguarda un esercito di 9.500 addetti al magazzino e 15 mila driver. Quello di oggi(22 marzo) è il primo sciopero in Italia per il colosso dell'e-commerce. Nel 2017 c’era stato uno sciopero durante il Black Friday, ma riguardava solo il centro di distribuzione di Castel San Giovanni(Piacenza).
Tra le diverse richieste dei lavoratori Amazon, ci sono la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro, corretto inquadramento professionale del personale, riduzione dell’orario di lavoro degli autisti, adeguato importo dell’indennità di trasferta. Da più parti arriva l’appello di non comprare nulla per 24 ore sul sito Amazon. Un dipendente Amazon con contratto a tempo indeterminato lavora 5 giorni su 7 per un totale di 40 ore settimanali su turni notturni e diurni, per uno stipendio di 1.300 euro al mese. Ogni turno è di 8 ore. Proprio la lunghezza del turno e la ripetitività delle mansioni sono le prime due cose che dovrebbero essere cambiate. Un lavoratore Amazon ha dichiarato: “Non è possibile tenere una persona 2 anni nello stesso posto: si danneggiano spina dorsale e articolazioni”. Lo sciopero di oggi è sacrosanto. Il lavoro all’interno di un centro di distribuzione Amazon si divide in due fasi: pick e pack.
Una persona addetta al pick va a prelevare i prodotti di un ordine stoccati in modo caotico e questo significa percorrere mediamente 20 chilometri a turno. Un lavoratore addetto al pack impacchetta i prodotti per la spedizione. Entrambi i lavori portano problemi fisici. I turni sono difficili da sostenere, perché durano un’intera settimana: sette giorni di mattina, sette di pomeriggio e sette di notte. Dopo tre anni una lavoratrice Amazon ammette di avere ancora serie difficoltà a riprendersi dalle settimane in cui lavora di notte. I driver, cioè coloro che consegnano materialmente i pacchi, arrivano a fare anche 44 ore di lavoro settimanale, e molto spesso per tutto il mese. Il modello ultra liberista fatto di deregolamentazione, concorrenza sfrenata, flessibilità e bassa tutela del dipendente sta diventando insostenibile. La lotta dei lavoratori Amazon Italia è sacrosanta.
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