Sparite 4 mila imprese guidate da donne

Nel 2020 sparite 4 mila imprese guidate da donne. Meno imprese solo nel Centro-Nord. Su 7.753 Comuni solo 1.167 sono guidati da una donna.

Donne imprenditriciNel 2020 la pandemia da Covid-19 ha interrotto e invertito la crescita, costante dal 2014, dell’imprenditoria femminile. Lo rileva l’Ufficio studi di Confesercenti in occasione della Festa della Donna. Alla fine dello scorso anno, infatti, si è registrato un calo delle imprese guidate da donne pari allo 0,29%, per un totale di 4 mila imprese in meno rispetto al 2019. Si tratta della prima battuta d’arresto in 6 anni: la perdita è ascrivibile interamente alle regioni del Centro-Nord, mentre al Sud c’è stata una crescita dello 0,26%.

La gestione dell’emergenza sanitaria ha prodotto una battuta d’arresto soprattutto sulle imprenditrici giovani: le attuali 154 mila attività di donne under 35 sono l’11,52% del totale, mentre nel 2019 erano il 12,02%. Confesercenti scrive: “Molte imprenditrici, in assenza di una rete di welfare che permetta loro di conciliare vita familiare e lavoro, si sono fermate. Bisogna fare di più, ripensando gli strumenti di sostegno e creandone di nuovi. Un obiettivo che dobbiamo perseguire tutti: sostenere le imprese guidate da donne vuol dire sostenere la crescita del PIL e l’occupazione dell’Italia”.

Donne il 15% sindaci e il 43% assessori

Le donne sindaco crescono nel numero, ma sono ancora poche. Su 7.753 Comuni solo 1.167 sono guidati da una donna, pari al 15% del totale. Una percentuale bassa se paragonata alla popolazione, che per oltre la metà è femminile. E’ quanto emerge dagli ultimi dati Anci. La percentuale delle donne sale al 26% tra i presidenti dei Consigli comunali, al 28% tra i vicesindaci, al 34% tra i consiglieri e al 43% tra gli assessori. Le donne sindaco prevalgono invece nei piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti: sono 790 su 1.066.

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