Il fallimentare piano vaccinale dell’Italia
Il nuovo piano vaccinale dell’Italia è stato presentato lo scorso 13 marzo dal commissario Francesco Paolo Figiuolo. L’obiettivo fissato è raggiungere la quota di 80% di immunizzati entro settembre 2021. Il piano vaccinale prevedeva di raggiungere le 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale entro il 15 aprile. Mancano 6 giorni e quella cifra difficilmente verrà raggiunta, soprattutto dopo il “caso” del vaccino AstraZeneca. Il piano vaccinale del governo Draghi è fallimentare.
In Italia le vaccinazioni contro il Covid eseguite finora sono 12.288.808. Il totale delle persone vaccinate con la prima e la seconda dose di vaccino è 3.761.215. A metà marzo erano previste 210 mila somministrazioni al giorno e si è superata quota 200 mila per la prima volta soltanto il 23 marzo, ovvero la data fissata dal piano vaccinale per arrivare a 300 mila somministrazione al giorno. Siamo al 9 aprile e questa cifra non è stata ancora raggiunta. Ieri(8 aprile) c’è stato il record con 298.962 somministrazioni in una singola giornata. Dal 1 marzo al 6 aprile la media di vaccinazioni giornaliere è di 193.021. Il fallimentare piano vaccinale dell’Italia subirà un ulteriore rallentamento a causa dell’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca agli over 60. Il vero tallone d’Achille del piano vaccinale è proprio la materia prima, vale a dire i vaccini.
Ad oggi sono arrivate in Italia 15.568.730 dosi così suddivise: 10.259.730 di Pfizer-BioNTech, 1.320.400.000 di Moderna e 3.988.600 di AstraZeneca. Entro la fine del primo trimestre dovevano essere consegnate 15.690.000 dosi. Siamo al 9 aprile è questa cifra non è stata ancora raggiunta. Il vero dramma del piano vaccinale è un altro. Nel 2021 sarà consegnato soprattutto il vaccino AstraZeneca: sono previste 40.170.000 dosi per vaccinare circa 20 milioni di italiani. Dopo le notizie degli ultimi giorni difficilmente i cittadini si faranno somministrare il vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese. Le cose non cambieranno con l’arrivo del vaccino Johnson & Johnson e l’eventuale approvazione del vaccino Sputnik in Unione Europea. Il motivo? Entrambi sono a vettore virale come AstraZeneca e potrebbero provocare trombosi in rari casi. Fa bene il premier Mario Draghi a trattare con Moderna per avere dosi extra di vaccino a mRNA(come Pfizer) rispetto a quelle già previste.
Allegato: Grafico somministrazioni giornaliere
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