Recupero del ponte di San Giacomo dei Capri

Il ponte di San Giacomo dei Capri a Napoli è costato 800 milioni di lire. C'è un progetto della Città Metropolitana per recuperare l'opera incompiuta.

Ponte di San Giacomo dei CapriTra gli interventi previsti dalla strategia Ossigeno Bene Comune c’è il recupero del ponte di San Giacomo dei Capri. Quest’opera incompiuta è il classico esempio di spreco di denaro pubblico accompagnato da devastazione ambientale. I lavori si interruppero per difficoltà negli espropri. Il ponte avrebbe dovuto collegare via San Giacomo dei Capri al Rione Alto.

Il viadotto, costruito nel 1985 con l’intento di decongestionare il traffico della zona ospedaliera, non è mai stato completato rimanendo un ponte sospeso tra le erbacce. Non ci sono le rampe di accesso. Il viadotto è poggiato su due piloni di cemento armato ed è lungo 233 metri. L’opera incompiuta è costata 800 milioni di lire. Da 36 anni l’infrastruttura versa nel degrado più assoluto e rappresenta un pericolo per l’incolumità dei cittadini. Il programma Ossigeno Bene Comune del Città Metropolitana di Napoli prevede la realizzazione di una serie di progetti. Tra questi c’è il recupero del ponte di San Giacomo dei Capri. Il progetto prevede il riutilizzo del viadotto a struttura di verde pubblico. Il contenzioso sugli espropri e l’impossibilità di rintracciare la documentazione rendono complicato la conversione del ponte in struttura verde. Ci vuole un intervento risoluto di esproprio per far partire il recupero del ponte di via san Giacomo dei Capri. Il progetto prevede la verifica dello stato di manutenzione e la conseguente messa in sicurezza; il disegno di aree per piantumazione, aiuole, camminamenti, panchine e area giochi per i bambini e loro allestimento; la messa a dimora di essenze vegetali erbacee, a cespuglio, a basso e alto fusto; il ponteggio pedonale in ferro con accesso a via San Giacomo dei Capri.

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