Un semplice atto di violenza

Di Roger Jon Ellory e pubblicato da Giano "Un semplice atto di violenza" è un romanzo che racconta una serie di omicidi che partono dal Nicaragua.

Un semplice atto di violenzaUn semplice atto di violenza” è un libro di Roger Jon Ellory e pubblicato da Giano. L’autore è nato a Birmingham nel 1965. Rimasto orfano all’età di sette anni, rimane in collegio fino all’età di sedici anni, per poi tornare a vivere a Birmingham presso la nonna materna, che muore nel 1982. Roger Jon Ellory scrive il suo primo romanzo nel 1987. Nel 1993 interrompe la stesura di nuovi libri per i rifiuti di pubblicazione delle sue opere da parte delle case editrici. Riprende a scrivere soltanto nel 2001 e arriva finalmente alla pubblicazione nel 2003 con “Due piani sopra l’inferno”. “Un semplice atto di violenza” arriva in libreria nel 2009 ed è il sesto libro di R.J. Ellory.

Quattro donne brutalmente assassinate da un serial killer, che si firma cospargendo le vittime di profumo di lavanda e legando loro un nastro al collo. Quattro donne e un inquietante dettaglio ad accomunarle: nessuna delle vittime esisteva ufficialmente, i loro nomi sono estranei a qualunque anagrafe o banca dati, ai loro indirizzi abitava qualcun altro, sui loro posti di lavoro nessuno le ha mai conosciute. Il quarto omicidio, quello di Catherine Sheridan, ha qualcosa di diverso rispetto ai primi tre. Sul caso indagano i detective Robert Miller e Al Roth, convinti di trovarsi davanti ai tipici crimini seriali di un maniaco sessuale. Non appena, però, rovistano nel passato delle quattro donne, il caso si rivela decisamente più inquietante e complicato del previsto. Una scia di sangue che, però, ha radici ben più lontane nel tempo, quando cioè il Nicaragua, negli anni ‘80, è balzato agli onori della cronaca per la presenza della CIA e per lo scandalo del finanziamento ai Contras con denaro proveniente dal traffico di droga trasportata su aerei della stessa CIA.

L’assassino del nastro non è un pazzo, e dietro i crimini non c’è alcun movente sessuale, economico o personale, ma una scomoda verità che riguarda fatti accaduti 20 anni prima. “Un semplice atto di violenza” è un piccolo capolavoro. Lo scrittore R.J. Ellory in maniera cruda ed essenziale, celandolo dietro una normale indagine per omicidio, porta brutalmente alla luce uno degli episodi più controversi di cui si è resa protagonista in negativo la più grande potenza del mondo, quegli Stati Uniti d’America i cui vertici politici, giudiziari e federali ai tempi dell’amministrazione Reagan, hanno dimostrato al mondo intero di non avere alcuna remora a rimuovere con ogni mezzo, lecito o meno che fosse, qualsiasi ostacolo , pur di affermare il predominio politi ed economico mondiale della loro Nazione. È stuzzicante leggere il racconto-confessione del professor Robey che sta sempre un passo avanti alla polizia. L’impressione è leggere due romanzi diversi, uno di genere, con perizie, indagini, scoperta di altri omicidi, quesiti senza risposta e l’altro che è un romanzo criminale di più ampia scala, con omicidi che andranno impuniti.

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