Barilla: Giovani devono rinunciare ai sussidi

Guido Barilla vuole che i giovani rinuncino ai sussidi per mettersi in gioco con lavori sottopagati. L'imprenditore punta i soldi del Recovery fund.

 

Guido BarillaI giovani devono rinunciare ai sussidi e mettersi in gioco. E’ quello che ha detto Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo, in un’intervista al giornale “La Stampa”. L’imprenditore dice basta “Sussidistan“, a meno che l’aiuto pubblico non sia per la propria azienda. I giovani che devono mettersi in gioco lasciando i facili sussidi per entrare nel mercato del lavoro. Non ha fa niente se l’impiego è al limite dello schiavismo, l’importante è far arricchire i “prenditori sfruttatori”.

Barilla ha dichiarato: “Molte persone scoprono che stare a casa con il sussidio è più comodo rispetto a mettersi in gioco cercando lavori probabilmente anche poco remunerati e c’è un atteggiamento di rilassamento da parte di alcuni che io spero termini perché invece serve l’energia di tutti. Rivolgo un appello ai ragazzi: non sedetevi su facili situazioni, abbiate la forza di rinunciare ai sussidi facili e mettetevi in gioco. Entrate nel mercato del lavoro, c’è bisogno di tutti e specialmente di voi”. La cosa buffa è che l’imprenditore vuole innovare la sua azienda con i soldi del Recovery fund. Barilla ha detto: “Per quanto riguarda il comparto alimentare, serve innovazione che è molto costosa e può anche essere finanziata dallo Stato. L’opportunità di ricevere questi denari è da non gettare e dobbiamo unificare le forze per non sprecarla”. In poche parole è contrario ai sussidi per i poveracci, in compenso vuole l’assistenzialismo per la sua azienda. Sfatiamo un volta e per tutte la storiella che le persone non hanno voglia di lavorare. La maggioranza delle aziende non trovano personale perché propongono stipendi da fame e orari di lavoro al limite da schiavismo. Fanno a bene a rifiutare e a vivere di sussidi. Il problema non è il Reddito di cittadinanza, ma le aziende che vogliono sfruttare i poveracci con paghe da 3 euro all’ora. La Sammontana ha dimostrato che le persone si trovano quando si offrono condizioni di lavoro dignitose. L’azienda di Empoli ha assunto 352 operai stagionali su 2.500 domande arrivate negli uffici.

Allegato: L’intervista a Barilla

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