Obbligo lavoro stagionale per percettori Reddito di cittadinanza

I percettori del Reddito di cittadinanza dovranno accettare offerte di lavoro stagionale entro 100 km dalla loro residenza. Lo prevede un emendamento.

Una lavoratrice stagionaleI piagnistei degli imprenditori sulle difficoltà nel trovare personale per lavori a tempo determinato ha fatto muovere il governo dei migliori peggiori. Un emendamento al DL Sostegni bis prevede l’obbligo di lavoro stagionale per i percettori del Reddito di cittadinanza entro 100 km dalla loro residenza. Una cosa del genere sembrerebbe partorita da qualche esponente del centrodestra, invece l’emendamento è stato presentato dalla deputata del Movimento 5 Stelle Valentina D’Orso.

Chi verrà selezionato per il lavoro stagionale avrà la sospensione della fruizione del sussidio, ma godendo di un’integrazione Inps nel caso in cui lo stipendio mensile sia inferiore all’importo del Reddito di cittadinanza. In poche parole si legalizzano i lavori con paghe da fame. Il principio alla base, puntualizza la deputata D’Orso, è quello di stipulare regolari contratti di lavoro e rafforzare la lotta al sommerso. Peccato che ci sono tanti modi per fottere lo Stato e il lavoratore. Tanti imprenditori, soprattutto della ristorazione, fanno contratti part time per un lavoro full time. Un’altra furbata è chiedere ogni mese al dipendente un quarto del suo stipendio in contante. Cosa significa? Un lavoratore prende 1.200 euro in busta paga e il suo datore di lavoro pretende 300 euro in contanti ogni mese. Una sorte di tangente. Ristoratori e proprietari di stabilimenti balneari non trovano personale perché vogliono sfruttare le persone. L’emendamento della grillina è un altro regalo agli schiavisti. L’obbligo di lavoro stagionale per i percettori di cittadinanza entro un raggio di 100 chilometri dalla propria residenza è semplicemente folle. Un poveraccio dovrebbe fare ogni giorno 200 chilometri per recarsi al lavoro e tornare a casa. Oltre ad essere un salasso per benzina e manutenzione dell’auto, rappresenta un rischio per eventuali incidenti. Un’altra proposta di modifica è stata poi presentata da Roberto Pella(Forza Italia) e prevede la decontribuzione totale per le imprese del turismo che assumono lavoratori del settore in cig Covid, o percettori di Reddito di cittadinanza o Reddito di emergenza.

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