Sblocco licenziamenti e stop al cashback

Il premier Mario Draghi ha deciso uno sblocco selettivo dei licenziamenti e lo stop al cashback. Esultano schiavisti ed evasori fiscali.

Mario DraghiSi prevede un’estate calda per la maggioranza degli italiani. Il governo dei migliori inizia a fare danni. La Cabina di regia riunita dal premier Mario Draghi ha sciolto il nodo della proroga o meno al blocco dei licenziamenti, in scadenza il 30 giugno 2021, e sul cashback di Stato. Il governo dei migliori ha optato per uno sblocco selettivo. Lo stop al licenziamento resta per tessile, calzaturiero e moda che potranno beneficiare di Cassa integrazione guadagni(Cig) gratis per 17 settimane.

Lo sblocco dei licenziamenti arriva per industria manifatturiera ed edilizia. In questi due settori i datori lavori potranno licenziare i dipendenti con vecchi contratti per assumere giovani e donne grazie ai bonus previsti dal governo. Una guerra tra poveri che va vantaggio degli imprenditori schiavisti. In pratica il premier Draghi ha esaudito il desiderio di Confindustria. Prevista la possibilità di erogare altre 13 settimane di Cassa integrazione straordinaria alle imprese presenti ai tavoli di crisi attualmente aperti e non, che non abbiano più ammortizzatori. Il premier Draghi ha deciso di dare una mano anche ai commercianti che evadono le tasse. Il 30 giugno 2021 scade il primo semestre del cashback. Chi ha eseguito almeno 50 transazioni con bancomat e carta di credito riceverà il rimborso(fino a 150 euro) nel mese di luglio. Il governo dei migliori ha deciso di sospendere il cashback, misura voluta dal governo Conte per incentivare l’uso di carte di credito, debito e app di pagamento e per arginare l’evasione fiscale. Dal primo luglio non si accumuleranno più rimborsi. Un bel regalo per i commercianti allergici agli scontrini. Il cashback era previsto per 3 semestri fino a giugno 2022, ma è facile ipotizzare che non verrà più riattivato. L’incentivazione dell’uso della moneta elettronica rimane importante ed è previsto in molti Paesi UE. Per Draghi, invece, le priorità sono altre. La sensazione è che al governo dei migliori interessa cancellare tutte le cose buone fatte dai due governi Conte. Il prossimo obiettivo sarà l’abolizione del Reddito di cittadinanza.

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