Renzi: Reddito di cittadinanza è voto clientelare e va abolito

A Napoli Matteo Renzi continua la sua crociata contro il Reddito di cittadinanza. Ora afferma che va abolito perchè è un voto clientelare.

Matteo RenziIeri(12 luglio), Matteo Renzi è stato a Napoli per presentare il suo libro “Controcorrente” al teatro Augusteo. Il leader di Italia Viva ha proposto un referendum per abolire il Reddito di cittadinanza. La proposta arriva da una persona che guadagna migliaia di euro per andare a fare conferenze in Arabia Saudita, un paese che di democratico ha ben poco. Questa cosa mi indigna profondamente. Renzi sostiene che il Reddito di cittadinanza è voto clientelare e va abolito.

Il leader di Italia Viva ha ripetuto la storiella che quando lui era premier i soldi per la povertà sono passati da 20 milioni a 2 miliardi di euro. E’ un’altra cazzata del politico di Rignano. Con il governo Renzi la povertà in Italia è schizzata al valore più alto degli ultimi anni. I 2 miliardi di euro stanziati dal governo Renzi sono finiti altrove, non ai poveri. Basta ascoltare cosa vuole fare con i soldi che si risparmierebbero con l’abolizione del Reddito di cittadinanza. Renzi ha dichiarato: “I soldi del Reddito di cittadinanza vanno usati per incentivo al lavoro abbassando il costo del lavoro”. In poche parole il tizio di Rignano vuole togliere i soldi ai poveri per fare l’ennesimo regalo alle imprese.

Non contento, Renzi ha detto una cazzata grossa come una casa: “Nella mente dei 5 Stelle, il Reddito di cittadinanza era il metodo per continuare ad avere un atteggiamento subalterno del cittadino verso il politico. Perché alla fine io dipende da qualcuno che mi dà qualcosa per andare avanti. Il Reddito di cittadinanza è un voto clientelare e va abolito”. La cosa buffa è che quest’accusa viene fatta da uno che ha introdotto il bonus Irpef durante la campagna elettorale per le elezioni Europee del 2014. Un chiaro voto di scambio per una misura che costa 10 miliardi di euro all’anno. Renzi è stato contestato dai disoccupati fuori al teatro Augusteo ed è uscito da una porte secondaria. Fa il gradasso in TV o in teatro e poi scappa come un coniglio al contatto con la realtà.

Perché il Reddito di cittadinanza non funziona?

La crociata di Renzi contro il Reddito di cittadinanza ha uno scopo ben preciso. Ma andiamo con ordine. Perché questa misura non funziona? La risposta è semplice. Le aziende non fanno richiesta di personale ai centri per l’impiego. Non ci sono offerte di lavoro “ufficiali” e questo porta come conseguenza un bel divano per i percettori del Reddito di cittadinanza. Il problema è tutto qua. Il programma di Rai 3 “Il posto giusto” ha parlato della storia di una ragazza di Fermignano, in provincia di Pesaro e Urbino, che è riuscita a trovare un lavoro grazie a un percorso promosso attraverso il Reddito di Cittadinanza. Il progetto funziona se ci sono aziende che fanno richiesta di personale ai centri per l’impiego.

In Italia si è andato avanti in modo illegale in alcuni settori lavorativi, con gli organi competenti che chiudevano entrambi gli occhi su un sistema marcio e schiavista. In molte zone d’Italia, soprattutto al Sud, le offerte di lavoro sono con paghe al ribasso o integrate con il nero. Gli imprenditori non trovano personale perché vogliono sfruttare senza essere controllati. Il lavoro nero c’è sempre stato in Italia, non è aumentato con l’introduzione del Reddito di cittadinanza. Renzi vuole costringere i giovani a farsi schiavizzare per 500 euro al mese lavorando 12 ore al giorno. Il Reddito di cittadinanza non funziona anche per colpa dei Comuni, che non hanno attivato i Progetti Utili alla collettività(PUC) per far lavorare 20 ore a settimana i percettori. Il Reddito di cittadinanza non va abolito. Questa misura ha messo in sicurezza centinaia di migliaia di famiglie in Italia in un periodo devastante come quello della pandemia.

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