Italia ha perso 109 miliardi con contributi UE

L’Unione Europea si tiene in piedi grazie ai contributi versati dai Paesi membri. Dal 2000 al 2020 il progetto UE è costato 109 miliardi all'Italia.

Unione EuropeaL’Unione Europea non stampa soldi, ma si tiene in piedi grazie alle tasse pagate dai cittadini europei. I contributi UE versati dall’Italia sono un guadagno a perdere, una sorte di tangente legalizzata. Il nostro Paese è un contributore netto, ovvero versa più soldi di quelli che riceve da Bruxelles. Quanto costano i contributi UE all’Italia? Dal 2000 al 2020 il nostro Paese ha perso in media 5,2 miliardi di euro ogni anno. In totale l’Italia ha perso 109 miliardi di euro con i contributi UE.

Pochi giorni fa è stato pubblicato il nuovo annuario statistico della Ragioneria generale dello Stato. Nel 2020, in piena pandemia, l’Italia ha versato al bilancio generale dell’Unione Europea un importo complessivo pari a 17.871 milioni di euro. Sono ritornati indietro soltanto 11.084 milioni di euro. Nel corso del 2020, l’Italia ha, quindi, registrato un saldo netto negativo di circa 6.787,4 milioni di euro. Dal 2000 al 2020 l’Italia è sempre stato un contributore netto. All’inizio del secolo l’Unione Europea costava poco più di un miliardo all’anno, ora i soldi svaniti in UE sono diventati insostenibili. Nel 2020 l’Italia ha registrato la cifra più alta di contributi versati all’UE con 17,8 miliardi di euro, ma la perdita più costosa è del 2011 con un rosso di 7,6 miliardi di euro. Il 2017 è il secondo peggiore anno in termini di soldi “regalati” all’Unione Europea con 7,3 miliardi di euro.

L’Italia, tra il 2000 e il 2020, ha versato all’UE 310,3 miliardi di euro, ricevendone “solo” 200,9: il saldo negativo registrato è di 109,3 miliardi. Questo significa che negli ultimi 21 anni restare in UE ci è costato in media 5,2 miliardi di euro ogni anno. Questa cifra fa capire che i contributi UE sono un spreco di risorse pubbliche per tenere in piedi l’ennesimo carrozzone burocratico. Una parte dei soldi dell’Italia sono finiti in Ungheria. Ieri(3 agosto) il Paese dell’Est ha minacciato di uscire dall’Unione Europea. Il ministro delle Finanze, Mihaly Varga, ha dichiarato: “La questione potrebbe assumere una nuova prospettiva nel momento in cui prevediamo di diventare contributori netti dell’UE”. Entro il 2030 l’Ungheria dovrebbe diventare uno dei Paesi che versano al bilancio UE più soldi di quanti ne ricevano. I 109,3 miliardi di euro persi in UE dall’Italia non vengono compensati dal Recovery Fund. Il motivo? Dei 209 miliardi di euro dati al nostro Paese, solo 81,4 sono sussidi a fondo perduto. Il resto è un prestito da restituire con gli interessi. Mancano all’appello circa 27,9 miliardi di euro.

Anno Versamenti Accrediti Differenza
2000 11.014 9.915 -1.099
2001 11.600 7.869 -3.731
2002 11.306 7.809 -3.497
2003 12.448 10.195 -2.253
2004 13.040 9.559 -3.481
2005 14.130 9.832 -4.298
2006 13.950 10.021 -3.929
2007 13.842 10.127 -3.715
2008 15.266 9.245 -5.981
2009 15.007 7.782 -7.225
2010 14.889 8.350 -6.539
2011 16.215 8.545 -7.670
2012 15.973 9.769 -6.204
2013 17.150 11.904 -5.246
2014 17.188 9.882 -7.306
2015 16.180 11.450 -4.730
2016 14.776 10.076 -4.700
2017 15.451 8.137 -7.314
2018 15.757 8.885 -6.872
2019 17.265 10.480 -6.785
2020 17.871 11.084 -6.787
Totale 310.318 200.916 -109.362

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