Istat: PIL 2020 Italia a -8,9%

Nel 2020 il PIL dell'Italia segna -8,9%. Una contrazione di entità eccezionale a fronte del +0,4% del 2019. Reddito delle famiglie in calo del 2,9%.

Saldi di finanza pubblica in rapporto al PILL’Istat ha pubblicato oggi(22 settembre) la revisione dei conti nazionali annuali relativa al triennio 2018-2020. Nel 2020 il PIL ai prezzi di mercato dell’Italia è pari a 1.653.577 milioni di euro correnti, con un calo del 7,9% rispetto all’anno precedente. Il PIL in volume è sceso dell’8,9%. Una contrazione di entità eccezionale a fronte del +0,4% del 2019. L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL è stato pari nel 2020 a -9,6%(-1,5 % l’anno precedente).

In valore assoluto l’indebitamento è di 158.441 milioni di euro, in crescita di circa 130,7 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente. Il saldo primario, cioè l’indebitamento netto al netto della spesa per interessi, è negativo e pari a -101.189 milioni di euro, con un’incidenza sul PIL del -6,1%(+1,8% nel 2019). Anche il saldo di parte corrente(risparmio o disavanzo delle amministrazioni pubbliche) è negativo e pari a -73.817 milioni di euro(29.995 milioni nel 2019). Tale peggioramento è il risultato di un calo di circa 57 miliardi di euro delle entrate correnti e di un aumento di circa 46,8 miliardi delle uscite correnti. Gli interessi passivi diminuiscono del 5,2%, proseguendo la discesa già registrata nel 2019(-6,5%). Il rapporto deficit/PIL è a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def. A incidere sono state le misure di sostegno introdotte contro la crisi da pandemia. Inferiore alle stime, invece, il rapporto debito/PIL: 155,6% contro le stime precedenti a 155,8%. Sale al 42,8% la pressione fiscale.

Reddito famiglie -2,9%

Il reddito delle famiglie ha segnato nel 2020 una diminuzione del 2,9% in valore e del 2,6% in potere d’acquisto. C’è stata una marcata diminuzione dei consumi del 10,7% che ha generato una crescita della propensione al risparmio delle famiglie, dall’8% del 2019 al 15,6% del 2020. Sono calate le spese per servizi e beni, in incremento quelle per alimentari(+1,9%), comunicazioni(+2,2%) e per abitazione(+0,6%). Nel 2020 le unità di lavoro(ULA) sono diminuite del 10,3%. Tale risultato deriva dalla flessione del 9,3% delle unità di lavoro dipendenti e del 12,8% di quelle indipendenti. I redditi da lavoro dipendente sono scesi del 6,7% e le retribuzioni lorde del 7,2%.

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