544 morti sul lavoro dall’inizio del 2021

In Italia si continua a morire sul luogo di lavoro. Dall’inizio del 2021 le morti bianche sono già 544. Altri 588 deceduti sulle strade e in itinere.

Morti biancheIn Italia si continua a morire sul luogo di lavoro. Sempre più persone escono per guadagnarsi da vivere e non tornano più a casa. Dal primo gennaio al 30 settembre 2021 sono 544 i morti sui luoghi di lavoro in Italia. Il mese di settembre si è chiuso in modo orribile con 75 morti bianche e almeno altrettanti che sono morti sulle strade e in itinere. Lo sottolinea l’Osservatorio indipendente di Bologna, che dal 2008 monitora l’andamento degli infortuni mortali.

Nei primi nove mesi del 2021 sono 1.132 morti complessivi per infortuni sul lavoro: ai 544 morti sul lavoro si aggiungono i 588 deceduti sulle strade e in itinere. A questi occorre aggiungere anche i lavoratori morti per Covid-19 considerati a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro. Mai ci sono stati tanti morti bianche come nel 2021. La regione che ha registrato più morti bianche è il Lombardia con 58 decessi sul luogo di lavoro. Seguno Campania(51) e Toscana(47). Il mese di ottobre si aperto con un altro incidente sul luogo di lavoro. Un operaio è morto precipitando da un’altezza di 10 metri per il cedimento di una struttura sulla quale stava lavorando in via Staffora a Opera(Milano). I media e una parte politica sono troppi impegnati a parlare di migranti, femminicidi e Reddito di cittadinanza mentre è in atto un genocidio di lavoratori. In Italia si continua a morire sul lavoro, in questo caso non si parla di salvare vite umane. Il mondo del lavoro è stato massacrato nei diritti e sulla sicurezza negli ultimi anni. Molti lavorano per vivere, ma in alcuni casi il lavoro toglie la vita per la scarsa sicurezza. I tanti morti sulle strade e in itinere sono dovuti a turni massacranti. In Italia si lavora troppo.

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