Guerra di migranti tra Bielorussia e UE

La frontiera tra Polonia e Bielorussia è diventata una zona di guerra. Migliaia di migranti spingono per arrivare in UE. A rischio fornitura gas.

Migranti respinti alla frontieraVarsavia continua a denunciare l’attacco ibrido della Bielorussia, che ai confini con la Polonia ammassa da giorni centinaia di migranti. Una situazione intollerante con migranti e rifugiati lasciati a temperature gelide al confine. L’Unione Europea minaccia sanzioni durissime all’ex Stato dell’Unione Sovietica. Ormai l’emergenza profughi rischia diventare una guerra di migranti.

Il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, ha dichiarato all’UE spingendo e intrappolando migliaia di migranti tra la frontiera del suo Paese e quella della Polonia. La tensione è alle stelle. Ieri(10 novembre), il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, aveva aperto alla possibilità di “finanziare infrastrutture per la protezione dei confini UE”. Che tradotto, significa muri. La Commissione UE ha subito smentito l’ipotesi avanzata da Michel. Al momento nessuna risorsa UE è stata usata per costruire barriere. In ballo tra UE e Bielorussia c’è anche altro: la guerra di migranti rischia di diventare una battaglia per il gas naturale. Minsk è pronta a interrompere il transito del gas nel viadotto Yamal-Europe. Il presidente Lukashenko ha dichiarato: “Forniamo calore all’Unione Europea, e per di più minacciano di chiudere la frontiera. E se interrompiamo l’erogazione di gas naturale lì?”. Alcuni dei migranti provenienti dal Medio Oriente, attirati in Bielorussia da Lukashenko e dirottati ormai da mesi verso la UE hanno tentato di sfondare il filo spinato e le barriere costruite da Varsavia lungo il confine. Ormai è chiaro che si usano i migranti per interessi politici. Una guerra che calpesta la vita dei disperati. I migranti non si limitano a pagare i trafficanti per superare il confine con la Polonia, ma anche per la propria sicurezza.

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