Ripresa a rischio per l’inflazione

Gli acquisti di Natale e la ripresa economica dell’Italia sono messe a rischio dall’inflazione. L'impennata dei prezzi riduce il potere d'acquisto.

SupermercatoLa ripresa economica dell’Italia è messa a rischio dall’inflazione. E’ l’allarme lanciato dall’Ufficio Studi Confcommercio. Lo “spettro” dell’inflazione continua a minacciare la ripresa dei consumi e più in generale la crescita economica. L’aumento dei prezzi delle materie prime e la crescita della quotazione del petrolio stanno facendo schizzare il costo di qualsiasi prodotto.

L’impennata dell’indice dei prezzi al consumo potrebbe influenzare gli acquisti di Natale. L’Ufficio Studi Confcommercio ha analizzato i possibili effetti di un rialzo dell’inflazione sui consumi delle famiglie nel quarto trimestre 2021. Nell’ipotesi di un aumento medio dei prezzi del 3% si perderebbero circa 2,7 miliardi di euro di consumi che potrebbero arrivare fino a 5,3 miliardi nell’ipotesi di un’inflazione al 4%. Quasi i tre quarti della perdita deriverebbero da un’immediata riduzione del potere d’acquisto del reddito disponibile, il resto dall’erosione della ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida. La riduzione dei consumi è dovuta anche all’aumento delle bollette di energia e gas. Un’eventuale fiammata dell’inflazione ridurrebbe fortemente i consumi delle famiglie nel periodo natalizio e rallenterebbe la crescita nel 2022. Il presidente di Confcommerico, Carlo Sangalli, ha dichiarato: “Occorre, dunque, utilizzare presto e bene le risorse del PNRR e iniziare a ridurre finalmente la pressione fiscale su famiglie e imprese, a partire dal costo del lavoro. Solo così si possono rilanciare investimenti e consumi”.

Discount alimentari in crescita

Aumentano gli acquisti di cibo low cost a causa del caro prezzi legato alla pandemia. I discount alimentari registrano un balzo del +6,5% nelle vendite in valore nel 2021 rispetto al 2020. E’ l’aumento più alto tra le forme di distribuzione. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti. Gli aumenti record delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflettono, infatti, sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Evidenti per Coldiretti le difficoltà in cui versano le famiglie, costrette ad orientare i propri acquisti su beni essenziali e su canali a basso prezzo.

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