Reddito di cittadinanza, 724.494 persone hanno trovato lavoro

724.494 persone hanno trovato un lavoro grazie al Reddito di cittadinanza. Lo ha comunicato l'ANPAL. Altri furbetti scovati a Trento e Palermo.

Una persona con un cartelloL’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro(ANPAL) ha pubblicato la nota n. 7/2021 sul Reddito di cittadinanza, la misura anti-povertà introdotta dal governo Conte I nel 2019. Al 30 settembre 2021, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza indirizzati ai centri per l’impiego sono stati 1.808.278, di cui il 40,1%(724.494) ha avuto almeno un rapporto di lavoro durante il periodo della misura.

Si tratta di una platea caratterizzata da una ridotta familiarità con il mondo del lavoro: più della metà non ha avuto alcuna esperienza lavorativa negli ultimi tre anni e in un quarto dei casi si tratta di disoccupati di lunga durata. Circa 320 mila beneficiari erano già occupati all’ingresso, ma poco meno della metà ha comunque attivato un nuovo posto di lavoro dopo l’assegnazione del beneficio. Complessivamente, quasi 550 mila beneficiari hanno attivato un nuovo rapporto di lavoro dopo aver avuto accesso al Reddito di cittadinanza. Dei rapporti di lavoro attivati, i due terzi sono con contratto a tempo determinato, anche con durata molto breve, la maggior parte inferiore a tre mesi. Il tasso di occupazione, che all’ingresso è di circa il 18%, a sei mesi dalla prima erogazione del beneficio è di poco inferiore al 23% e cresce fino al 23,2% al dodicesimo mese successivo. I beneficiari del Reddito di cittadinanza indirizzati ai centri per l’impiego che hanno sottoscritto un Patto per il lavoro sono il 40,1%. Questo segmento mostra un’incidenza maggiore di attivazione di rapporti di lavoro, rispetto a chi non ha sottoscritto il Patto per il lavoro, pari a un +10% a livello nazionale(nel Nord +20% e nel Mezzogiorno +2%). Tra coloro che erano senza un’occupazione nell’ultimo triennio l’incremento sale al 23%(con punte del 35% al Nord e di quasi il 20% nel Mezzogiorno).

Furbetti a Trento e Palermo

Dall’ultimo rapporto ANPAL risulta che 724.494 beneficiari dei Reddito di cittadinanza, pari al 40,1% della platea considerata, hanno avuto almeno un rapporto di lavoro attivo mentre erano in misura o erano occupati al momento del primo accesso al sussidio, con una movimentazione complessiva di oltre 1,5 milioni di rapporti di lavoro. La misura introdotta dal governo Conte aiuta a trovare lavoro, l’unico vero problema sono i controlli sulle dichiarazioni. I carabinieri della compagnia di Misilmeri e del gruppo tutela lavoro di Palermo hanno scoperto e denunciato 39 furbetti del Reddito di cittadinanza. Sono 25 donne e 14 uomini residenti a Misilmeri, Bolognetta, Belmonte Mezzagno, Campofelice, Godrano, Villafrati, Ficarazzi e Bagheria. Avevano eluso i controlli Inps con false dichiarazioni e omissioni di informazioni.

Tra i denunciati, cittadini stranieri e soggetti sottoposti a misure di prevenzione tra cui un condannato per mafia. Stimato danno di 300 mila euro. Altri 45 furbetti sono stati scoperti e segnalati all’autorità giudiziaria dalla guardia di finanza di Trento. Le persone sono accusate di aver percepito illegittimamente il Reddito di cittadinanza. Tra gli indagati, 6 avevano omesso di dichiarare vincite ai giochi online per un totale di 350.000 euro, 5 non avevano la residenza, 3 avevano omesso di comunicare la presenza di detenuti nel proprio nucleo famigliare e 2 erano in carcere. Altri 7 non avevano segnalato l’inizio di attività lavorativa. Danno all’Inps stimato in 112 mila euro. Il problema non è il Reddito di cittadinanza, ma la mentalità truffaldina di alcune persone.

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